
Rodolfo Fiesoli il sei marzo scorso a Roma, nell’audizione dinanzi alla commissione parlamentare d’inchiesta
FIRENZEChissà se il Forteto è morto assieme a Rodolfo Fiesoli o se la sua creatura sopravviverà, a livello ideologico e non solo, come si chiede l’associazione vittime.Ma intanto, anche il funerale del fondatore della comunità di Vicchio, condannato a quattordici anni e dieci mesi per maltrattamenti e abusi sui minori affidati, sta diventando un rincorrersi di voci, che rendono misterioso anche il suo congedo. Pare calato il veto sulle modalità delle esequie. A Vicchio e dintorni, nulla sanno di quando e come è stato o sarà sepolto Fiesoli. Anzi, non è chiaro neanche se ci sarà una funzione religiosa o semplicemente una cerimonia per pochissimi intimi. E neanche dove, visto che è deceduto a Padova, dove stava scontando, in rsa, la detenzione domiciliare. Il fondatore del Forteto potrebbe aver lasciato anche indicazioni diverse, tipo quella della cremazione.Verità o leggenda. Protetto in vita e anche dopo la morte. Nessun commento della politica locale alla sua dipartita. Essere il profeta significa anche questo. E questo mistero attorno a Fiesoli non fa altro che confermare quello che è stata la comunità da lui fondata, dove per anni si sono consumate pesantissime atrocità in danno dei bambini che venivano loro affidati dal tribunale dei minori. D’altronde, in questo velo di omertà ci hanno sbattuto la testa anche le varie commissioni, prima regionali, ora parlamentari, che hanno cercato non di far luce sugli abusi, già ampiamente acclarati nel corso dei processi conclusi con la condanna non più appellabile di Fiesoli e di alcuni adepti, ma sul sistema che gli ha permesso di guadagnare una credibilità tanto smisurata da collocarlo nelle istituzioni di Vicchio (come quella dedicata a Don Milani), o di raggiungere palcoscenici culturali ambiti come la convection “Ted-X“ in Palazzo Vecchio. E soprattutto di far gridare a un complotto per una condanna, per fatti fotocopia di quelli che si ripeteranno, comminatagli nel 1985. Neanche un arresto per abusi fece evitare gli affidamenti. E mentre tanti bambini erano ancora affidati alle famiglie funzionali ideate da Fiesoli e dalla sua spalla Goffredi, nel dicembre del 2011 scattarono di nuovo le manette. Fu davvero l’inizio della fine. Almeno quella del personaggio Fiesoli. Del Forteto, invece, chissà. Alcuni del gruppo storico, vivono ancora assieme, in una villa a Dicomano: lo chiamano già Forteto 2.
ste.bro.