Sindaci a confronto. Anne incorona Dario: "Je l’aime, è un leader lo seguirei ovunque"

Al Teatro Niccolini il primo appuntamento della festa dell’Unità di Firenze. Centinaia i dem negli spalti per ascoltare gli amministratori europei. E la segretaria Schlein sfugge dal parlare delle amministrative .

"Je l’aime". Anne Hidalgo, sindaca di Parigi, sorride e lo dice in faccia ai cronisti. E al sindaco Dario Nardella destinatario di quella dichiarazione. Un ’bacio politico’ che suona come un endorsement alle prossime europee. "Mi piace come primo cittadino di Firenze e lo seguirei ovunque perché è un ottimo leader". Un battesimo importante quello che Nardella ha incassato dal teatro Niccolini dove ieri si sono dati appuntamento molti sindaci italiani e stranieri (c’erano quelli di Istanbul, Amsterdam Napoli, Bologna) per parlare di futuro, sostenibilità, economia, inclusione, rigenerazione urbana, immigrazione e di cambiamento climatico. E per partecipare al primo evento ufficiale della Festa dell’Unità (che non pochi mal di pancia ha creato in Italia Viva e nelle opposizioni per il denaro speso dalla Città metropolitana) dal titolo ’Le città progressiste per un’Europa democratica e solidale’.

Il sorriso di Hidalgo per Nardella è stato lo stesso della segretaria dem, Elly Schlein anche lei arrivata al Niccolini. Lo stesso, ma con una sfumatura diversa. Schlein infatti non si è lasciata scappare nessuna battuta sulle amministrative ed ha volato alto su temi nazionali, evitando di ’planare’ troppo su Palazzo Vecchio.

I primi ad arrivare in via Ricasoli sono Nardella e Hidalgo, legati da una grande amicizia e stima maturate anche grazie al ‘progetto’, portato avanti insieme, del Tour de France che il prossimo anno partirà proprio da Firenze. E con il primo che ieri, più che da sindaco, si comportava già da deputato europeo, sfoggiando inglese e francese impeccabili, abbracciando tutti quelli che gli si paravano contro, dispensando sorrisi e strette di mano. Fino a lanciare un "patto dei sindaci" e al contempo sottolineare "io non penso a me. Io credo che dobbiamo fare un lavoro di squadra, e stiamo lavorando per creare un movimento paneuropeo di sindaci progressisti, attenti ai valori dell’ecologia, della giustizia sociale". Insomma, Dario Nardella, ieri, più che il sindaco di Firenze appariva più come un candidato vincente.

La segretaria del Pd Elly Schlein – che è arrivata con alcuni minuti di ritardo passando da un ingresso secondario e aggirando i cronisti – nel concludere la manifestazione ha rilanciato la legge sugli affitti brevi "soprattutto nelle città turistiche e universitarie. La presenteremo a breve con i sindaci e spero insieme alle opposizioni. Sbaglia la ministra Santanché a tagliare fuori i sindaci, che conoscono bene le città, dalla definizione di una legge sul tema". E poi la scuola pubblica, la violenza di genere e i femminicidi (ricordando quanto accaduto a Castelfiorentino), per terminare con una promessa: "Le proposte dei sindaci saranno le nostre bandiere".

Al Niccolini, ieri pomeriggio, oltre a numerosi amministratori (tra tutti il governatore Eugenio Giani che ha rimarcato il suo no ai Cpr), rappresentanti delle categorie economiche e il popolo del Pd. Terminato il primo appuntamento della festa dell’Unità, gli invitati si sono spostati nella sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi per una cena tutta toscana: pappa al pomodorono, lasagnetta al pecorino di Pienza, guancia di manzo con patate dell’Amiata, semifreddo al Vin santo e Cantuccini.

A.P.

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