Simoni accanto al Papa "Una grande grazia" La commozione dell’anziano cardinale

Il prelato albanese adottato da Firenze si è affacciato con il Santo Padre "La gioia indescrivibile" di essere sulla loggia delle benedizioni la mattina di Pasqua e il ricordo delle persecuzioni subite in 28 anni .

Simoni accanto al Papa  "Una grande grazia"  La commozione  dell’anziano cardinale

Simoni accanto al Papa "Una grande grazia" La commozione dell’anziano cardinale

di Duccio Moschella

"Essere accanto al Santo Padre nella benedizione Urbi et Orbi ascoltare le sue parole ed il grido dell’implorata pace è stato per me una grande grazia ed un dono indescrivibile a parole. Una grazia anche per tutta la mia amata Albania; come non pensare ai miei confratelli ed ai tanti cristiani che portando la Croce sul Calvario durante la persecuzione in odio alla fede hanno offerto fino alla loro vita seguendo la promessa del Risorto": è una gioia che lascia quasi senza fiato quella del cardinale Ernest Simoni, 94 anni, ormai adottato da Firenze dove da anni ha raggiunto alcuni parenti e si è stabilito, e dove continua il suo apostolato senza risparmiarsi, accogliendo chiunque gli chieda un consiglio, una preghiera o una parola di conforto".

Una Pasqua indimenticabile anche per la concelebrazione con il Santo Padre della solenne messa in piazza San Pietro e la successiva presenza sulla loggia delle benedizioni della basilica vaticana con Papa Francesco da cardinale diacono, insieme al cardinale James Michael Harvey, arciprete della Basilica di San Paolo fuori le Mura, il quale ha annunciato l’indulgenza plenaria ai centomila fedeli che hanno partecipato alla liturgia. Simoni è venuto a Roma per accompagnare i tre giovani albanesi, che hanno ricevuto dal Pontefice il Battesimo nella veglia nella notte di Pasqua a San Pietro, per poi trattenersi il giorno successivo per rimanere accanto al Papa. Vittima di prigionia e torture da parte del regime comunista albanese per il solo fatto di fare il prete, la sua testimonianza dopo 28 anni fra carcere e lavori forzati, dal 1963 al 1991, ha commosso a tal punto Francesco durante la visita in Albania nove anni fa, che poco dopo don Ernest è stato creato cardinale. E oggi il suo è l’esempio vivente della forza della fede, che resiste alle persecuzioni. Le stesse che ancora adesso, nel 2023, tanti credenti subiscono nel mondo. Il Papa ha ricordato questi testimoni nel corso della sua benedizione, durante la quale ha rivolto un pensiero pure ad ammalati, poveri, anziani e a "chi sta attraversando momenti di prova e di fatica". "Non siamo soli - ha detto - Gesù, il Vivente, è con noi per sempre".

Parole che hanno commosso anche l’anziano cardinale al suo fianco: "In Albania le campane non annunciavano più la Santa Pasqua durante gli anni terribili del comunismo - ricorda Ernest Simoni - Il motto del dittatore era: se non estirpiamo il clero cattolico non avremo mai la vittoria. Le chiese erano state distrutte o trasformate in altro e i campanili abbattuti. Rammento anche, però, che nel giorno di Pasqua e nei giorni a seguire nel campo di lavoro ed in prigione, tra cristiani, di nascosto, rischiando di essere impiccati, ci scambiavano la pace del Risorto, stringendosi la mano e ripetendoci a bassa voce “Cristo è risorto!“".

Un modo per trovare molto più conforto di quanto si potesse immaginare, con tanto di piccolo miracolo: "Quanta gioia provavamo nel ripetere questa verità! Cristo è risorto!. Ricordo ancora che alcuni carcerieri si erano accorti che cercavamo a modo nostro di festeggiare la Santa Pasqua, nonostante il pericolo di punizioni e della nostra stessa vita, ma non ci percuotevano, né ci denunciavano ai superiori. Erano infatti giovani di famiglie cristiane, ma terrorizzati dalle minacce del regime che li costringeva a perseguitarci".

Ma la luce squarcia sempre le tenebre: "Seguiamo l’esempio del Papa, convertiamo i nostri cuori e mettiamo in pratica i suoi quotidiani insegnamenti. Preghiamo per il Sommo Pontefice affinché il Signore possa sempre donargli salute, forza e grazia per così condurre la ‘Barca di Pietro’ in questi nostri tempi oscuri minacciati da guerre, carestie e dalla secolarizzazione dell’umanità, affinché possano sperimentare tutti il dono della fede".

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