La cronaca ormai incalzante sullo stillicidio dei giovanissimi in pronto soccorso per coma etilico non è che la punta dell’iceberg di un fenomeno ormai endemico che coinvolge, da anni, anche Firenze.
E’ un tema sociale di una tale gravità e di una tale portata, da richiedere interventi incisivi non più procrastinabili. Cosa aspettano il sindaco Nardella e la sua giunta? Non vorremmo arrivare
a "dichiarazioni di circostanza e lacrime di coccodrillo". I dati parlano chiaro, così come il senso di impunità diffuso in città certificato da anni di denunce sulla degenerazione della movida e da numerosissimi articoli di stampa, inclusi gli ultimi relativi allo stop definitivo di 2 minimarket dopo 27 sanzioni in 7 anni. Questi "venditori" si sentono così impuniti da riaprire tranquillamente, sfidando anche un provvedimento temporaneo di chiusura, così come irrilevanti
per i loro incassi devono essere le sanzioni imposte. Quindi ci domandiamo: quando ci sarà una verifica capillare dei titolari effettivi di queste attività, della loro congruità e sostenibilità fiscale, come previsto dalla legge? E’ evidente, come le stesse irrilevanti norme adottate in zona Unesco, siano assolutamente inefficaci ed inapplicate e quindi è tempo di fare sul serio e di finirla con questa inerzia, che ha conseguenze tragiche sulla salute dei nostri giovani, e sulla sicurezza dell’intera città. Per noi il problema è chiaro: la vendita incontrollata di alcol dopo le 21 deve finire. Chiediamo norme semplici e lineari valide per tutti: ritiro immediato della licenza a chi vende alcolici ai minori, chiusura di tutti
i supermercati, negozi alimentari, minimarket alle 21, divieto assoluto
di vendita e consumo
di alcol d’asporto dopo quell’ora.
Manuela Vannozzi Presidente ’Manoiquandosidorme’