
Spinti dalla curiosità di scoprire aspetti poco noti del carcere, abbiamo intervistato Elisa Taddei, regista nella casa di reclusione di Sollicciano. Elisa si è appassionata a questo lavoro da giovanissima, dopo aver assistito a uno spettacolo a Volterra della Compagnia della Fortezza di Armando Puzzo. Elisa, laureatasi al DAMS di Bologna, è stata coinvolta dal regista Gianfranco Rimondi nel laboratorio teatrale del carcere della Dozza. Il lavoro col teatro è iniziato quando lei aveva 23 anni. Nel 2004 è diventata la regista di Sollicciano.
All’inizio del laboratorio lei propone il testo a tutto il gruppo. Le prove si tengono il lunedì e mercoledì nel teatro del carcere, ma aumentano di frequenza in prossimità dello spettacolo. Al mattino si tiene una rappresentazione per gli studenti delle scuole superiori e la sera due spettacoli a pagamento per il pubblico esterno, ma solo per maggiorenni. Parte dell’incasso va ai detenuti coinvolti nel laboratorio.
Elisa ha notato che alcuni degli attori con cui ha lavorato hanno un vero talento per la recitazione, ma talvolta devono abbandonare le prove per la scadenza della condanna. C’è però stato un detenuto che, una volta tornato in libertà, mancando pochi giorni alla prima, ha chiesto di poter rientrare per terminare le prove e partecipare alla rappresentazione finale. Uno degli spettacoli più importanti messi in scena dalla Compagnia di Sollicciano è stato “Freaks”, andato in scena nel 2009. Quest’opera mette in scena alcuni personaggi fuori dall’ordinario che lavoravano nei primi circhi e venivano presentati come fenomeni da baraccone, visti dal pubblico come un ”circo di mostri”. Un altro successo è stato nel 2019 “La tempesta” di Shakespeare.
Nonostante le difficoltà, Elisa ha imparato che il teatro è comunque una grande opportunità per i detenuti: non solo permette loro di uscire di cella e svagarsi, ma funziona come anche strumento di conoscenza di sé, poiché attraverso il teatro una persona impara a mettersi in gioco, a conoscersi più a fondo e a relazionarsi con gli altri.
All’interno del carcere di Sollicciano anche nella sezione femminile si fa teatro con la Compagnia Giallo Mare, oltre alla danza creativa. Entrambi i settori possono partecipare all’Orkestra Ristretta diretta da Massimo Altomare e al corso di scrittura creativa di Monica Sarsini.
Dovendo descrivere la sua esperienza lavorativa nel penitenziario fiorentino, Elisa ci ha detto che questo lavoro è entusiasmante, appassionante e di grande umanità. Per informazioni sugli spettacoli, si può scrivere a [email protected]