SANDRA NISTRI
Cronaca

Sfalciano l’erba e uccidono i pesci. Morìa nel torrente, causa individuata

Calenzano, Arpat ha accertato che gli sfalci abbandonati nella poca acqua del torrente hanno consumato l’ossigeno utile alla fauna ittica.

Sfalciano l’erba e uccidono i pesci  Morìa nel Chiosina, causa individuata
Sfalciano l’erba e uccidono i pesci Morìa nel Chiosina, causa individuata

Calenzano (Firenze), 9 settembre 2023 – Pesci morti a causa della presenza di sfalci vegetali nel torrente Chiosina. Tre giorni fa per cercare di individuare la causa del problema, il personale Arpat attivato dalla Sala operativa della Protezione civile, è intervenuto in collaborazione col Comune di Calenzano nel tratto del torrente adiacente al Parco delle Carpugnane.

Il sopralluogo ha permesso di accertare che, a causa della scarsità di acqua, la parte del corso interessata dalla morìa di pesci è separata dal resto del corso d’acqua da due tratti, a monte e a valle, nei quali il corso stesso risulta asciutto. Evidente anche la presenza, nel torrente, di materiale vegetale.

Nei giorni precedenti il Consorzio di Bonifica aveva infatti effettuato lo sfalcio della vegetazione circostante il torrente e gran parte dello sfalcio era rimasto all’interno del torrente consumando ossigeno nella poca acqua residua.

A confermarlo la misurazione di ossigeno disciolto fatte sia a monte sia nel tratto interessato dalla morìa di pesci: a monte l’ossigeno disciolto raggiungeva il 100% di saturazione, mentre in quello interessato dalla morìa era intorno al 30%.

Le verifiche effettuate hanno permesso dunque di chiarire che i pesci intrappolati in quel segmento di torrente sono morti per anossia dovuta allo scarso ricambio di acqua e soprattutto alla presenza di materiale vegetale in decomposizione.

Non plausibile, invece, lo sversamento di idrocarburi: nell’area interessata non è stato avvertito infatti alcun odore caratteristico né osservata alcuna opalescenza del corso d’acqua. Inoltre, nel tratto non sono presenti condutture idrauliche riconducibili a eventuali scarichi non autorizzati; l’altezza degli argini e la distanza dalla strada non avrebbe permesso neppure uno sversamento accidentale dovuto a qualche possibile incidente avvenuto in prossimità della viabilità sopra il torrente Chiosina. Visto il quadro, Arpat ha chiesto al Comune di attivarsi con il Consorzio di Bonifica per la pulizia del corso d’acqua e, ove possibile, per trasferire i pesci sopravissuti.