GIGI
Cronaca

Se il pacifismo a oltranza diventa iniquità

Gigi

Paoli

E il futuro Papa continuava così: "Un pacifismo assoluto, che neghi al diritto l’uso di qualunque mezzo coercitivo, si risolverebbe in una capitolazione davanti all’iniquità, ne sanzionerebbe la presa del potere e abbandonerebbe il mondo al diktat della violenza. Negli ultimi decenni abbiamo visto ampiamente nelle nostre strade e sulle nostre piazze come il pacifismo possa deviare verso un anarchismo distruttivo e verso il terrorismo". Ora: da laico di ferro che da sempre preferisce il pragmatico primato della politica e della diplomazia rispetto a cortei, bandiere, canti, abbracci e girotondi, fa impressione scoprire che la miglior traduzione del concetto di legittima difesa arrivi da un Pontefice. Sia chiaro: giù il cappello davanti al grande cuore di Firenze che si è splendidamente mobilitato per inviare in Ucraina qualunque cosa possa essere d’aiuto.

E l’infatuazione che i nostri politici, da sinistra a destra, hanno avuto per Putin sembra finalmente abdicata, anche se l’hanno capito fuori tempo massimo. Ma se pure Ratzinger (nella foto), potente filosofo della Chiesa, sembra aver dato una linea di pensiero chiara, neanche il bombardamento di una centrale nucleare sembra placare l’animo dei pacifisti a oltranza, che pensano davvero di poter scacciare l’esercito russo dall’Ucraina a piumini. Nessuno, ripetiamo, vuole o ama la guerra, ma se negli anni Quaranta fosse stata negata come principio in assoluto, oggi avremmo ancora la svastica a Berlino e il fascio a Roma e a Firenze. E il popolo ebreo, beh, sappiamo tutti che fine avrebbe fatto. Dunque, che si può fare? Nessuno ha una ricetta, intanto però si potrebbe iniziare da cosa sarebbe meglio non fare. E dunque, per questo, serve conoscere la storia, chiudendo Facebook e aprendo dei libri. Rileggendo magari quel che accadde nel 1938, quando Hitler voleva invadere i Sudeti, regione della vecchia Cecoslovacchia, e Francia e Inghilterra lo lasciarono fare perché nessuno voleva morire per i lontani Sudeti dopo le sofferenze della Grande Guerra. Così trattarono: pace in cambio dei Sudeti. E pace fu, sì. Ma per pochi mesi. Poi Hitler scatenò la seconda guerra mondiale. Fate una prova: sostituite le parole Sudeti con Ucraina, Grande Guerra con Covid e Putin con Hitler. Vedrete che la storia si è sciaguratamente divertita a ripetere se stessa. Sperando che noi, gli europei, non si faccia gli stessi errori.