
Trasporto pubblico
Firenze, 2 novembre 2014 - Lo 'sciopero intelligente' nei servizi pubblici è la proposta di legge della Fit, il sindacato dei lavoratori dei trasporti della Cisl, "per superare il paradosso di astensioni dal lavoro che danneggiano i lavoratori e i cittadini, ma fanno guadagnare di più le aziende contro le quali sono proclamati, come avviene nel trasporto pubblico''. La raccolta firme arriva anche nelle piazze toscane. Obiettivo: raccogliere 50mila firme a livello nazionale e presentare poi il disegno di legge in Parlamento per modificare al legge 146/'90.
La raccolta, già iniziata sul territorio, avrà il suo primo momento pubblico in Toscana, domani, lunedì 3 novembre, dalle 10 alle 13, all'uscita (lato via Alamanni) della stazione ferroviaria di Santa Maria Novella. "Quando i lavoratori del trasporto pubblico locale scioperano - spiega il segretario toscano Fit, Stefano Boni - le conseguenze le pagano gli utenti, che subiscono cancellazioni o riduzioni di servizi e gli stessi lavoratori che non riscuotono lo stipendio. Le aziende invece durante lo sciopero risparmiano stipendi, carburante, elettricità e spese vive, ma continuano a incassare la quota dei trasferimenti pubblici e degli abbonamenti degli utenti, perdendo solo i biglietti non staccati in quella giornata. In pratica, a conti fatti, ci guadagno. Il secondo paradosso è che molte delle nostre rivendicazioni (come quella di coprire i buchi di organico) migliorerebbero il servizio agli utenti, ma questi, quando restano a piedi per uno sciopero, se la prendono con lavoratori e sindacati e non con le aziende, che offrono loro un servizio non all'altezza. Ecco perché da anni le nostre rivendicazioni cadono nel vuoto. E' come andare in guerra impugnando armi che sparano contro di noi. Il contratto nazionale degli autoferrotranvieri è scaduto da 8 anni, nonostante 13 scioperi nazionali".