Santo Spirito scende in piazza: "Basta considerarci cittadini di serie B"

Notti insonni e alcol fuori controllo. I residenti sono sul piede di guerra: "Che qualcuno ci aiuti"

Firenze, protesta dei residenti di Santo Spirito (Foto Marco Mori/New Press Photo)

Firenze, protesta dei residenti di Santo Spirito (Foto Marco Mori/New Press Photo)

Firenze, 19 settembre 2020  - Nemmeno l'ordinanza appena firmata dal sindaco Nardella che vieta la vendita di alcol a partire dalle 20 è servita a fermare le frange più sregolate di quelli della notte. Regole o non regole, in Oltrarno ognuno continua a fare quello che gli pare e la truppa il modo di imbenzinarsi lo trova lo stesso. Ecco perché gli abitanti hanno deciso di dire basta e di scendere in strada con tanto di cartelli per denunciare quanto da anni, ma in questi mesi più che mai, sono costretti a vivere. “Sindaco Nardella dove sei?” si legge su uno striscione.

I residenti, infatti, aspettano da tempo un incontro con il primo cittadino che più volte ha manifestato la sua disponibilità. “Ma ad oggi non abbiamo avuto risposte e qui va sempre peggio. Io sono anche stata minacciata di morte. Non è più vita questa, vogliono mandarci via dalle nostre abitazioni” si sfoga Maria Vannello, una delle abitanti più agguerrite della piazza. Gli slogan sventolati da chi vive nella zona sono tanti: “I residenti di Santo Spirito, cittadini di serie B abbandonati dalle istituzioni”. O anche: “Non possiamo dormire, respiriamo puzza di urina, tappeti di vetri rotti sotto le nostre case e ogni notte atti vandalici contro le nostre auto”.

“L'ordinanza del sindaco Nardella non è la soluzione – spiega Jacopo Martini, uno dei portavoce del gruppo di Santo Spirito -. Ci saremmo aspettati che il sindaco, dopo l'esposto che abbiamo presentato in Procura, ci avrebbe incontrati, e invece no. Qui va sempre peggio e anche questa notte, del provvedimento anti alcol, nessuna traccia: fino alle 4 bande di ragazzini hanno continuato a bere e urlare sotto le nostre case”. Chi vive nelle zone della movida ha le idee chiare: servono più controlli e sanzioni e una chiusura anticipata dei locali.

 

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