CARLO CASINI
Cronaca

Santa Maria Novella Il non-luogo "Solo droga, risse e turisti di fretta"

Microcriminalità, estorsioni e spaccate a ogni ora in quella che forse è la zona più difficile della città. Uno spazio di transito, privo di una vera comunità di residenti. "Qui è più facile per chi delinque nascondersi".

di Carlo Casini

"La notte qui non è come a Milano o a Roma, sempre pieno di casino (…) Firenze Santa Maria Novella almeno mi fa sentire un po’ sereno e il portafoglio non mi ruberà", cantava Pupo nell’80. A rileggerle oggi, queste strofe, fanno sorridere amaramente. Perché nel 2023 di casino la notte qui ce n’è eccome. E per il portafoglio, bisogna stare con l’occhio alla penna.

Non è sfuggito neppure questo alla condanna di tutti i quartieri intorno alle grandi stazioni metropolitane: la lotta con l’anomia sociale e le devianze si combatte ad armi impari, ché le stazioni sono per eccellenza i non-luoghi definiti dall’antropologo Marc Augée. Per la città, i pendolari, i turisti questo è un luogo di transito, di interscambio e shopping, dove fioriscono le grandi catene, modelli ripetuti e standardizzati, ma non c’è comunità. E questo non-luogo diventa casa molti dei reietti dalla società, già che là dove non c’è comunità, non c’è controllo sociale: si diventa invisibili nella folla. Qui stanno la maggior parte dei senza fissa dimora della città qui c’è ogni escamotage di sopravvivenza, dalla questua alle dipendenze alla microcriminalità. Si innesca un meccanismo perverso che porta qui gli ultimi, gli emarginati, e si crea un sottobosco che si espande a macchia d’olio.

Inutile girarci intorno, è uno dei rioni a più alta tensione; aggiungici poi che è crocevia con il parco delle Cascine e la polveriera è pronta. Una delle zone più bersagliate è quella prossima alle Cascine, tra l’ex Comunale e Vittorio Veneto: "C’è un problema di malavita e di droga – spiega il barista di via Montebello – Spesso si vedono vetri infranti. Anche se adesso è un po’ migliorato: a ottobre quando sono arrivato venivano persino a chiedermi pezzi di carta stagnola, evidentemente per fumare il crack. Ora ci sono più controlli, il punto più critico oggi è il giardinetto accanto a Villa Medici".

"Da qui a via Palazzuolo è il Bronx – racconta il garagista davanti al parchetto – Mi sono entrati anche a rubare dal giubbotto appeso. E dopo mezzanotte è pure peggio". "Questo è un bel rione dove ancora ci si conosce e ci si parla; ma gli anziani soffrono perché si ricordano com’era prima e vedono com’è ridotto ora, alcuni non escono più", dice la giornalaia di via Il Prato.

"Alla rotonda Barbetti si fanno di coca in pieno giorno – spiega la corniciaia di fronte – È pieno di ubriaconi che bevono e usano i cespugli come wc: questi minimarket fanno da calamita. Poi anche la pulizia strade è peggiorata, infatti sono arrivati gli scarafaggi". "Qui via della Scala va un po’ meglio rispetto alle altre strade, ma quelli che dormono e si drogano sulle scale del museo non si possono vedere", dice una commerciante.