
di Leonardo Bartoletti
L’obiettivo, ora, è cambiare quel cerchio. Il perimetro che delimita l’area all’interno della quale dovrebbe sorgere la nuova antenna destinata a portare la tecnologia 5G a Santa Brigida, popolosa frazione di Pontassieve. Il cerchio è quello indicato dal consorzio incaricato della realizzazione del progetto.
Un raggruppamento che riunisce le principali compagnie telefoniche. Non una soltanto, per intendersi. Questo a causa del fatto che il progetto per l’antenna rientra tra quelli finanziati dal Pnnr e, dunque, non destinato a una sola realtà ma più in generale alla copertura di un servizio.
Gli abitanti di Santa Brigida sono comunque sul piede di guerra e hanno tutta l’intenzione di ribellarsi al progetto. Non tanto all’antenna, che con i suoi trenta metri circa di altezza è comunque destinata a cambiare lo skyline della frazione. Quanto, piuttosto, alla zona individuata per la sua installazione. Che, di fatto, corrisponde al pieno centro di Santa Brigida. L’antenna insomam può anche andare bene alla gente purché non venga installata nel cuore del paese a pochi metri dalla scuola materna, vicino alle abitazioni e in un punto in cui di fatto rovina il panorama sulla vallata come tanti in paese dicono sdegnati. Il 7 settembre si preannuncia già come data chiave in tutta la vicenda. Si tratta infatti del giorno nel quale l’Amministrazione comunale è chiamata a fornire delle alternative al progetto antenna. Zone o terreni di proprietà del comune, situati fuori dal centro, che potrebbero rappresentare soluzioni teoricamente valide. Con il consorzio, ancora, nessuno ha parlato.
"Non ci sono state interlocuzioni dirette - conferma il vicesindaco Carlo Boni -. Confido comunque che ci vengano incontro e insieme si possa trovare una soluzione". Cittadini ed amministrazione non sono contrari all’antenna. Sono contrari all’antenna nel centro del paese. Su questo va trovata la soluzione.