Ci sono due nuove case di riposo su cui si sta concentrando il lavoro della commissione di indagine dell’Asl Toscana Centro, guidata da Roberto Biagini. Nuove polveriere del contagio, situazioni al limite a Casa San Giuseppe (in via del Bandino) e a Villa Gisella (in largo Caruso). L’azienda sanitaria era già subentrata nella gestione, ma gli approfondimenti effettuati anche con il supporto della medicina legale, del servizio di prevenzione e protezione e dei dipartimenti amministrativi, hanno fatto scattare l’allarme rosso. C’è un dossier approfondito in cui vengono dettagliati gli interventi effettuati in estrema urgenza.
A Casa San Giuseppe non era stata effettuata la suddivisione fra casi positivi e casi negativi, un comportamento che ha messo a rischio la salute di tutti gli ospiti. Gli anziani con coronavirus sono stati trasferiti dall’Asl in un’altra struttura ma nell’istruttoria la commissione di indagine si riserva di compiere ulteriori passi.
Così come a Villa Gisella, dove, a seguito del subentro dell’Asl per la gestione clinica degli ospiti, si era provveduto a isolare i positivi dai negativi. Ma su due serie di tamponi, effettuati sabato scorso, 25 dei 132 ospiti sono risultati positivi, motivo per cui oltre a fare intervenire il Gruppo d’intervento rapido ospedale territorio (Girot), con specialista geriatra, infermiere esperto e referente della direzione sanitaria Asl per gli aspetti clinici e organizzativi, si è mossa anche la commissione d’indagine.
Le strutture in carico dell’Asl Toscana Centro, da un punto di vista clinico sono, ad oggi, 45. Di queste, sono state prese in esame dalla commissione d’indagine, progressivamente, 23 strutture Rsa e Rsd. Prioritariamente sono state affrontate le situazioni di maggiore emergenza: Villa San Biagio di Dicomano e La Chiocciola sono ora sotto la lente della magistratura che ha aperto fascicoli per verificare quanto accaduto all’interno delle strutture.
Le Rsa restano l’anello fragile nella catena del contagio. Dopo lo screening sierologico agli asintomatici (ormai quasi concluso ovunque) e i tamponi a chi era risultato dubbio o positivo, la Toscana fa i conti. C’è una percentuale che varia fra l’8 e il 10% degli ospiti con coronavirus. Nelle 167 residenze nei territori dell’Asl Toscana Centro (oltre il 50% delle 322 presenti nella nostra regione) su quasi 6.000 ospiti attualmente alloggiati nelle strutture (con una capacità di accoglienza che supera i 7.500) ci sono 594 positivi, poco meno del 10%, mentre le positività fra i 5.837 operatori testati sono di gran lunga inferiori: 181, con una percentuale del 3%. Mentre nell’Asl Toscana Sud Est su 5.973 operatori per ora sono stati sottoposti a test sierologico in 2.662: di questi 67 sono risultati positivi (il 3%) ma al riscontro con tampone solamente 25 hanno rilevato un’infezione in fase attiva (l’1%). Fra i circa 4.600 ospiti delle strutture dell’Asl Toscana Nord Ovest i test sierologici sono in fase di completamento, già effettuati a 3.887 anziani senza o con pochi sintomi, fra i quali 136 sono risultati positivi e quindi sottoposti a tampone. Insieme a quelli con sintomi indagati con test molecolare, la percentuale complessiva di positivi è circa all’8,5%, poco meno di 400 persone.
Una situazione da monitorare con attenzione. I circa 1.200 anziani ospiti delle strutture toscane risultati positivi sono tenuti sotto osservazione sanitaria dalle unità mobili Usca e Girot messe in piedi dalle aziende sanitarie per offrire sorveglianza medica e specialistica. Ma un numero così elevato di anziani positivi non consente agli ospedali di abbassare la guardia. A pieno regime i reparti ’bolla’ e le terapie intensive, nel caso che gli ospiti delle Rsa si aggravassero.