MANUELA PLASTINA
Cronaca

Salute mentale, è allarme. Ansia, depressione e psicosi. Più colpiti gli adolescenti

In aumento i ricoveri ospedalieri tra gli under 13, soprattutto dopo il Covid. Una persona su sei soffre di disturbi della personalità e dell’alimentazione. .

di Manuela PlastinaFIRENZESecondo i dati riportati nel recente Campus Psichiatria promosso da Angelini a Firenze, emerge che in Italia circa una persona su sei è colpita da un disturbo mentale (17.083 casi ogni 100.000 abitanti senza distinzioni di età e condizione sociale). I più frequenti sono ansia (6.950 casi su 100.000) e depressione (5.365). Dal 2019 al 2021 si è registrato un forte incremento anche a causa della pandemia. L’Italia ha i dati più elevati rispetto alla media europea: +1.148 casi di ansia e +680 di depressione per 100.000 abitanti. La situazione è ancora più critica nella popolazione lavorativa (20-54 anni), dove quasi una persona su cinque è affetta da disturbi mentali con un impatto diretto sulla produttività e sulla sostenibilità dei sistemi socio-sanitari.

Non va meglio nella popolazione toscana: un recente rapporto (2024) dell’Agenzia regionale di sanità sulla salute mentale, mostra un quadro articolato. Negli anni, in particolare dal Covid in poi, aumentano i segnali di disagio soprattutto tra giovani e adolescenti, ma non crescono allo stesso modo i numeri dell’accesso ai servizi specialistici. Il 20,3% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni dichiara di sentirsi quotidianamente giù di morale, mentre il 36% degli adolescenti tra i 14 e i 19 anni presenta sintomi di distress psicologico, in aumento rispetto al 21,5% del 2018. Nella fascia d’età fino a 13 anni, sono stati 18.678 i bambini che hanno fatto almeno un accesso ai servizi (45 ogni 1.000 residenti).

Nei ricoveri ospedalieri, negli under 13, il trend è in aumento: dai 3,9 ricoveri per 1.000 residenti nel 2012 si è saliti a 5,9 nel 2022. Tra gli adolescenti, il picco di ricoveri è coinciso con la pandemia. Le principali cause: disturbo bipolare (2,6 su 1.000), disturbi dell’infanzia (2,5) e disturbi del comportamento alimentare. Questi ultimi, tra le ragazze, sono passati da 2 a 3,2 ricoveri ogni 1.000 residenti tra il 2019 e il 2022. Anche tra gli adulti (20-64 anni) si registra una riduzione dell’accesso ai servizi territoriali: da 17,5 su 1.000 abitanti nel 2019 a 14,7 nel 2021.

Le diagnosi più frequenti sono di disturbi nevrotici (5 su 1.000), seguiti dalle psicosi affettive (4,9) e dalle psicosi schizofreniche (2,4). Sempre dal resoconto dell’Agenzia regionale di sanità, sul fronte strutture residenziali e semiresidenziali la rete è capillare, ma numericamente insufficiente. Nelle 114 strutture residenziali e 73 semiresidenziali per pazienti psichiatrici, i pazienti afferiscono per lo più per psicosi schizofreniche (40% del totale), psicosi affettive (in cui rientra il disturbo bipolare), i disturbi di personalità e i disturbi dell’alimentazione. Una situazione a dir poco grave e che dovrebbe far riflettere.