REDAZIONE FIRENZE

Costa Concordia, "Inaccettabile la condanna a 27 anni per Schettino"

Processo d'appello a Firenze, l'arringa della difesa dell'ex comandante: "Schettino non abbandonò la nave". Il sostituto procuratore Ferrucci: "La richiesta di 27 anni non mi sembra spropositata per fatti così gravi"

L’ex comandante Francesco Schettino

Firenze, 20 maggio 2016 - "Non è accettabile che in un mondo civile si pensi ad una pena così, quasi un ergastolo". Sono le parole dell'avvocato Saverio Senese, difensore di Francesco Schettino, concludendo la sua arringa e facendo riferimento alla richiesta della procura generale di 27 anni di condanna per Schettino (in primo grado l'ex comandante della Costa Concordia è stato condannato a 16 anni e un mese). «Signori giudici assolvete Francesco Schettino perchè non causò il naufragio - ha detto l'avvocato Senese - Le sue condotte non hanno nessun coordinamento, nessun effetto per i morti, per i feriti che ci furono», « Schettino non scappò», "Schettino non abbandonò la nave".  

Il legale ha chiesto ai giudici di riaprire il processo: «Voi avete il potere - ha detto l'avvocato - di acquisire quei documenti, noi no. Non c'è parità tra accusa e difesa, l'accusa ha disposizione tutti i mezzi possibili, io solo un computer e la segretaria. Perciò quando il cliente non ha disponibilità economiche, non posso avvalermi di consulenti». Durante l'arringa Senese ha difeso Schettino sotto vari punti, sostenendo che, tra le accuse all'ex comandante della nave, «aver ritardato il dare l'allarme generale fu una scelta sapiente» e che «gli otto errori scientificamente dimostrati del timoniere indonesiano non sono stati valutati adeguatamente, pertanto è necessario disporre una perizia». I vari atti però possono eventualmente essere attuati nel processo di secondo grado solo se i giudici di appello anzichè procedere alla sentenza decideranno nelle prossime udienze di riaprire il dibattimento.

"La richiesta di 27 anni non mi sembra spropositata per fatti così gravi, ai limiti del dolo eventuale", "sono morte 32 persone ed è stata messa a repentaglio la vita di oltre quattromila". Lo ha detto, replicando immediatamente alla difesa di Francesco Schettino, il sostituto Pg presso la Corte d'appello di Firenze, Giancarlo Ferrucci.

"Devo replicare sul punto dell'entità della pena - ha anche detto Ferrucci rispetto ad affermazioni dell'avvocato Senese - Non mi sarei mai aspettato un'affermazione tale in un'aula di giustizia, è inaccettabile. Non mi si può dire che in un mondo civile non si può dare questa pena".

"Non sono né le procure né le procure generali che legiferano e stabiliscono le pene edittali", ha spiegato Ferrucci, che nella requisitoria ha chiesto 27 anni di condanna per Francesco Schettino. "Ho cercato di dimostrare che la pena inflitta dal tribunale di Grosseto non era congrua ed ho fatto i conteggi dovuti". "Posso capire se a Grosseto avessero superato i limiti edittali ma non è così".  Ferrucci ha anche evidenziato che "Schettino non ha mai speso una parola di pietà per le vittime, né ha mai mostrato pentimento".