Saldi 2023 in Toscana, la corsa agli sconti impazza. Ecco quando iniziano

La legge regionale impone regole solo sulle vetrine e on line promozioni e svendite ci sono tutto l’anno. Cantini: "Serve ai negozi più piccoli". Marinoni: "Sono un errore. Occorre una profonda revisione"

Firenze, 27 dicembre 2022 - I saldi a Firenze e in tutta la Toscana partiranno ufficialmente il 5 gennaio, ma alzi la mano chi non ha già ricevuto una mail o un messaggino da molti dei tanti negozi o catene frequentati con un invito riservato a fare man bassa di sconti. Naturalmente solo quelli riservati ai clienti. Tutto naturalmente in barba alla legge regionale che, invece, proibirebbe vendite promozionali fino a 30 giorni prima dell’inizio dei saldi il cui calendario viene fissato a livello nazionale. Sulla questione saldi, del resto, gli stessi commercianti sono, da molto tempo ormai, spaccati. Il fatto è che la legge impone regole precise per le vetrine (per quanto riguarda la scritta saldi e i cartellini sbarrati con il doppio prezzo per esempio) ma non ci sono norme da rispettare per gli sconti fatti direttamente alla cassa, o comunque all’interno del negozio, né per l’invio di e-mail o messaggini telefonici ai clienti. Tutto questo, poi, al netto delle vendite on line. Perché il mondo del web non conosce frontiere: qui promozioni e sconti ci sono tutto l’anno e il problema del rispetto delle regole proprio non c’è. E allora: ha ancora senso parlare di saldi?

"La realtà – spiega il responsabile di Confesercenti Firenze, Lapo Cantini – è che i saldi ancora oggi sono molto utili alle attività più piccole, serve loro per fidelizzare la clientela e per farsi pubblicità. E’ l’unico strumento che è rimasto loro da trent’anni a questa parte. Certo non è più efficace come allora, ma qualche risultato ancora ce l’ha". E gli sconti selvaggi praticati già prima di Natale? Cantini allarga le braccia. "Servirebbero più controlli anche a tutela dei consumatori, ma è anche vero che è stata una stagione difficile per l’abbigliamento invernale per esempio. Ha fatto troppo caldo e le vendite sono crollate. Natale era l’unico periodo per recuperare".

Chi ha una posizione ancora più dura è il direttore di Confcommercio Franco Marinoni. "Quelle dei saldi e delle svendite è un colossale equivoco che prima o poi andrà chiarito. In un momento di contrazione dei consumi e di difficoltà post pandemia è chiaro che si intensificano le azioni finalizzate all’incremento delle vendite. Ma noi restiamo convinti che saldi e svendite non siano strategie di mercato di ampio respiro, anzi sono il sintomo di un malessere. Finchè ci sono i saldi, però, sarebbe giusto che le regole valessero per tutti per tutti e fossero rispettate. Serve una profonda revisione. Anche alla luce del fatto che per il commercio elettronico di regole ce ne sono ben poche. E’ vero anche che ci sono spinte in tutte le direzioni e la categoria è spaccata. Non è un argomento facile per nessuno".

Pa.Fi.

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro