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Rufina nei giorni duri del Covid Le foto come testimonianze di un viaggio nella vita sospesa

Strade deserte, silenzio, code fuori dai negozi di generi alimentari, qualcuno che passeggia con il cane. È la realtà a cui ci siamo abituati durante i giorni di lockdown nel 2020. Qualcuno l’ha vissuta come un’esperienza nemmeno troppo negativa. Per altri, si è trattato di un incubo. E’ comunque un ricordo ancora vivo. che ora ritrova sostanza nel libro di fotografie "Sospesi. Rufina in lockdown". La pubblicazione verrà presentata sabato alle 18 nella sala civica della Biblioteca Comunale di Rufina.

Il libro raccoglie le immagini che i fotografi Alessandro Rucci e Sandro Zagli hanno fermato durante i giorni più difficili della pandemia, quando la vita si è interrotta e Rufina, come tutto il mondo, è piombata in un ovattato limbo. Ottenuto un permesso dal sindaco per uscire di casa con la macchina fotografica, Rucci e Zagli hanno camminato per Rufina e colto l’apprensione, le difficoltà, i disagi e la straordinarietà di una vita sospesa attraverso il loro obiettivo. Per questo la pubblicazione non rappresenta certo un libro ‘normale’. Si tratta, piuttosto, di un vero e proprio fermo immagine legato alla storia, ad un periodo nel quale tutti ci siamo abituati alla strana sensazione di silenzio e deserto nelle strade. La stampa dei volumi è stata possibile grazie al contributo di alcune aziende del territorio e il ricavato della vendita dei libri, al prezzo di copertina di dieci euro, sarà interamente devoluto alla confraternita di Misericordia di Rufina.

Alla presentazione del libro interverranno il sindaco di Rufina, Vito Maida, e il presidente della Regione Eugenio Giani. Per tutti sarà l’occasione di ripercorrere, con la memoria e con l’aiuto delle fotografie giorni sicuramente non facili. Qualcosa di unico e - tutti sperano - da non ripetere. Che, comunque, ha segnato la storia del mondo. E che, a livello di comunità locale, è stata forse vissuta in modo ancora più forte.

Leonardo Bartoletti