Un funerale senza sepoltura, perché il Comune non era stato in grado di scavare la fossa. E all’ultimo momento si è risolto il problema, grazie alla disponibilità di uno dei presenti, in grado di manovrare l’escavatore. L’uomo è salito sul mezzo, ha provveduto a scavare la buca. È accaduto giovedì scorso nel cimitero comunale di Ronta, frazione di Borgo San Lorenzo, e subito è montata la polemica. "Non volevo certo – dice l’imprenditore rontese che è salito sull’escavatore – far nascere polemiche o creare contrasti, l’ho fatto perché mi son sentito di farlo: era un’opera buona da fare, evitare disagi alla famiglia e avere rispetto per il defunto". Anche perché già gli uffici comunali avevano dato disponibilità per il funerale dopo diversi giorni: il decesso era avvenuto domenica, il funerale era stato fissato per giovedì. E lasciare la salma nella cappellina del cimitero, che peraltro è in stato di disordine, non sarebbe stata buona cosa. Dall’amministrazione comunale si è cercato di parare la brutta figura: un consigliere di maggioranza Luigi Barbugli, ha parlato di un incarico dato il giorno prima all’improvvisato escavatorista da parte del Comune, salvo dopo poche ore correggersi. "Mi sono messo a disposizione durante il funerale – spiega l’imprenditore – e un dipendente comunale presente ha chiamato in Comune, chiedendo l’autorizzazione a farlo. Mi è stata data e l’ho fatto. Ma non ho avuto nessun tipo di incarico".
L’assessore ai lavori pubblici invece punta il dito sulle scelte della precedente giunta. "Il problema – dice Lorenzo Verdi – dev’essere considerato partendo dalle sue origini: le attività svolte dal cantiere comunale sono molte e decisamente impegnative. È impensabile che possano essere gestite in modo adeguato con ristrettezze di bilancio sempre maggiori e con dotazioni organiche insufficienti. Non si tratta di cercare alibi. In un Comune che ha 17 cimiteri, per effetto di scelte amministrative precedenti volte alla esternalizzazione completa del servizio, ci troviamo oggi senza personale adeguato". Gli ribatte l’ex assessore Patrizio Baggiani: "Non è vero. Il servizio non era esternalizzato, ci avvalevamo nei cimiteri di una ditta, ma sotto il controllo e il coordinamento del Comune. Tanto è vero che quando il fondo era terminato l’attività veniva svolta direttamente dal cantiere comunale. Visto che il dirigente dell’ufficio tecnico è lo stesso, Verdi se lo faccia spiegare da lui che non c’è alcuna esternalizzazione. È passato un anno dalle elezioni, capisco le difficoltà, ma ora devono vedersela loro".
Paolo Guidotti