
Una freccia (foto di repertorio)
Firenze, 3 maggio 2021 - "Correte, c’è uno alla Fortezza che gioca a fare il Robin Hood". Piazzale Fallaci, metà mattinata del 1° maggio al parco con vasca dei cigni: un uomo tira con l’arco, per bersaglio ha scelto almeno un albero. La gente che è passeggio e si gode la giornata di festa rimane oltremodo interdetta, chiama la polizia. Diverse segnalazioni, accorrono le pattuglie delle Volanti. L’appassionato ha 45 anni, agli agenti che non nascondono la loro sorpresa si mostra non meno sorpreso: "Sono venuto qui per fare un po’ di attività ludico sportiva".
La federazione prevede come competizioni il tiro alla targa, indoor e il tiro di campagna e vale anche per gli allenamenti ma qui è la Fortezza e non esattamente un poligono, un impianto apposito, né un posto isolato oppure un luogo-percorso ‘accidentato’, all’aperto ma deserto.
"E se sbaglia e prende una persona?" gli fanno notare gli agenti, ancora abbastanza increduli. Arco, faretra con frecce o dardi, non abbiamo altri dettagli tecnici, ma il tiratore di città ha tutto l’armamentario del caso. Anche se non è il caso. I poliziotti osservano il bersaglio, la corteccia di un albero è segnata sembra in maniera era ben visibile.
Prendono nota di tutto, sequestrano l’armamentario completo e inevitabilmente cominciano a redigere il verbale. Vengono contestati il getto pericoloso di cose che per l’appunto punisce "chiunque getta o versa in luogo di pubblico transito o in luogo privato ma di comune o di altrui uso, cose atte a offendere o imbrattare o molestare persone". C’è poi il porto di armi o di oggetto atto a offendere" e infine il danneggiamento aggravato contestato per il deterioramento dell’albero preso a bersagio. Sono reati contravvenzionali, risolvibili con un decreto penale di condanna e ammontare della sanzione stabilito dal giudice, a meno di opposizione al decreto penale, presentata dalla persona che ha ricevuto i verbali.
g.sp.