La caffetteria di Pitti parla kazako come Scudieri

Il bar del palazzo passa al Gruppo Nannini che fa capo al manager del petrolio

L’ex pilota Alessandro Nannini (al centro) con i manager del gruppo (foto Di Pietro)

L’ex pilota Alessandro Nannini (al centro) con i manager del gruppo (foto Di Pietro)

Firenze, 4 luglio 2019 - Dopo lo storico Caffè Scudieri in piazza San Giovanni, la galassia dell’azienda Sielna attraverso il Gruppo Nannini dal primo luglio ha rilevato anche la gestione della caffetteria di Palazzo Pitti. La società senese, che fa capo al magnate kazako Igor Bidilo, ha fatto del binomio “prestigioso marchio dell’industria dolciaria-presenza in piazze di grande prestigio” la propria strategia imprenditoriale, con ingenti investimenti per diffondere le proprie attività. E così ha colto anche l’occasione per sistemare un altro prezioso tassello delle proprie attività nel cuore di Firenze e proporre il celebre marchio senese (anche se la caffetteria non cambierà denominazione), puntando in questo caso su alcuni punti di forza: una sistemazione degli arredi, locali adeguati alla bellezza del posto, l’incremento dei livelli occupazionali che entro l’anno prevedono il passaggio da sei a nove assunti, nuove proposte per i clienti anche se Nannini era già il fornitore nella precedente gestione. 

Firenze è considerato uno sbocco in qualche modo naturale dal rigenerato Gruppo Nannini che, oltre alla sede naturale Siena dove ha aperto numerosi punti vendita a partire dalla piazza del Campo, guarda appunto al capoluogo regionale, a Milano (dove sono già tre i locali aperti negli ultimi mesi), a Venezia, a Roma per espandere la propria attività e far crescere fatturato e dipendenti.

In questo caso il percorso si interseca con il progetto di risistemazione dell’offerta di accoglienza, che riguarda anche il giardino di Boboli dove per la prossima estate è annunciata la creazione di una gelateria Buontalenti (da poco ha aperto anche un punto di vendita sulla Loggia dei Lanzi, agli Uffizi). E dove si è messo mano anche alla ristrutturazione del barocco Kaffeehaus, arrampicato nel punto più alto del giardino sotto il Forte Belvedere.

In questo contesto, si inserisce dunque anche il progetto del Gruppo Nannini, che parte dalla valorizzazione di eccellenze fiorentine: un nome della tradizione come Scudieri, uno dei fari culturali della città come Palazzo Pitti. È la strada scelta dal gruppo che ha i suoi bracci operativi nei soci e manager di punta Maxim Constantin e Cataldo Staffieri, che guidano sul campo le strategie del gruppo che fa riferimento all’imprenditore kazako che ha fatto fortuna con il petrolio.

L’obiettivo è arrivare a duecento assunzioni entro un biennio, con un piano di investimenti a lunga gittata di circa 70 milioni per riportare a grandi livelli quel marchio che conobbe grande fama nel secolo scorso grazie a Danilo, padre della Gianna star del rock e di Alessandro, già pilota di Formula 1 che ricopre ancora un ruolo di ambasciatore del nome di famiglia.

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