"Rissa in carcere tra nigeriani e albanesi, gli agenti hanno evitato il peggio"

La Uil dà notizia dello scontro fra detenuti e torna sul tema sicurezza: "Questione da rivedere prima che capiti l'irreparabile

Un'immagine del carcere di Sollicciano (New Press Photo)

Un'immagine del carcere di Sollicciano (New Press Photo)

Firenze, 3 maggio 2018 - Due gruppi di circa 15 detenuti, nigeriani e albanesi, si sono scontrati in una maxi rissa nel carcere fiorentino di Sollicciano utilizzando ogni mezzo a disposizione tra cui i piedi dei tavoli, divelti allo scopo di colpirsi. La rissa è stata sedata, «grazie alla professionalità della polizia penitenziaria intervenuta prontamente nonostante il rischio reale in corso». Lo rende noto il segretario generale regionale del sindacato Uil-Pa Polizia Penitenziaria, Eleuterio Grieco.

«La questione sicurezza all'interno della struttura penitenziaria va immediatamente rivista ed affrontata al più presto prima che capiti l'irreparabile», ha commentato Grieco aggiungendo che «lo Stato deve garantire l'incolumità dei propri servitori nonché tutela della propria salute, per cui è impensabile gestire un istituto penitenziario come quello di Firenze Sollicciano attraverso modelli tipo 'alberghieri'». Inoltre, ha segnalato Grieco «la presenza del ruolo apicale atto alla gestione (sovrintendenti e ispettori) è insufficiente rispetto alla struttura ed il personale del ruolo agenti / assistenti è pressoché lasciato da solo nelle sezioni detentive al proprio rischio e pericolo»

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