ROSSELLA CONTE
Cronaca

"Rischiamo, ma da oggi niente coprifuoco" Ristoranti aperti a cena, pugno duro del prefetto

L’imprenditore che ha lanciato la protesta: "Stasera ho tutto il locale prenotato". Confcommercio e Confesercenti: "Rispettiamo le regole"

di Rossella Conte

"Ogni eventuale manifestazione di protesta da parte degli esercenti in violazione delle misure governative anti-contagio sarà sanzionata, come previsto dalla legge". Avvisa tutti, il prefetto Alessandra Guidi: non ci saranno sconti per le aperture non autorizzate di questa sera. L’attuale quadro normativo, ricorda la prefettura, in caso di violazione "prevede l’applicazione di misure sospensive", oltre a "sanzioni pecuniarie e sanzioni accessorie di chiusura dell’esercizio, al termine di un procedimento amministrativo, e, nei casi più gravi, con l’avvio della procedura finalizzata alla revoca della licenza commerciale".

Ma il gruppo #ioapro1501 non fa nessun dietrofront. Sono "30-40mila" in Italia i ristoratori pronti ad aprire i loro locali nonostante i divieti anti-Covid e quasi un centinaio in provincia di Firenze, secondo le previsioni di Momi El Hawi, una delle anime della protesta. Lui da due mesi non chiude i suoi tre ristoranti, a dispetto delle inevitabili multe. "Ne ho prese 8, l’ultimo verbale è di due giorni fa, ma vado avanti e i miei cinquanta dipendenti sono felicissimi perché in questo modo posso pagarli, mentre la cassa integrazione non si sa quando arriva – racconta Momi –. Aspetto anche questa sera i miei clienti, e per una volta decideranno loro il conto: la cena sarà a offerta libera, ovviamente con lo scontrino. Io ho il locale tutto prenotato". Una data: 15 gennaio. E quindi l’hashtag #ioapro1501. Perché da oggi chi aderisce sceglierà di non attenersi più alle fasce orarie imposte loro per l’apertura al pubblico e riprenderanno a lavorare normalmente, a pranzo e a cena, da lunedì a domenica.

Sempre questa sera, quasi 300 locali rappresentati dal gruppo Ristoratori Toscana, "aprono ma solo in sicurezza". Dietro lo slogan "Perché a pranzo sì e a cena no?", dalle 20 alle 22, simuleranno un’apertura serale per dimostrare che il virus non ha orario e che se si può pranzare, rispettando tutti i protocolli, si può anche cenare. L’associazione Ristoratori Toscana scende sul piede di guerra sulla riapertura serale ma "prende le distanze da forme di protesta" che vanno oltre le prescrizioni della legge. A confermarlo è il presidente Pasquale Naccari che è stato ricevuto ieri dal prefetto di Firenze Alessandra Guidi. Intanto, sul terreno politico le istituzioni territoriali cercano di gettare acqua sul fuoco. "La rabbia e la disperazione sono ben comprensibili ma non sono tollerabili comportamenti che violano le regole. Non è andando contro la legge che si ottengono risultati" commenta l’assessore al commercio regionale Leonardo Marras. Anche le associazioni di categoria Confcommercio e Confesercenti rinnovano l’appello a rispettare le regole. Ieri mattina, i presidenti Aldo Cursano e Claudio Bianchi, hanno incontrato a loro volta il prefetto Guidi ribadendo la propria contrarietà verso iniziative che vanno in contrasto con le normative vigenti. "Lavoriamo da sempre al fianco delle imprese e siamo, a tutti i livelli, alla ricerca di soluzioni concrete e coerenti per la sopravvivenza delle attività economiche - concludono Cursano e Bianchi -. Soluzioni, però, che non vogliono in nessun modo provocare danni e conseguenze ulteriormente negative, come pesanti sanzioni pecuniarie o addirittura la chiusura delle attività. Chiediamo però alle istituzioni scelte coerenti: vogliamo che le imprese possano lavorare applicando le regole e i protocolli di sicurezza approvati, ottenendo i giusti indennizzi per li attività che è imputabile a fattori esterni e chiediamo rispetto e dignità per il lavoro".