
Caro-gite, molte famiglie fanno i conti per poter mandare in viaggio i propri figli con la classe (Foto di repertorio)
Firenze, 2 febbraio 2025 – Rincari oltre il 50% e difficoltà a trovare hotel disponibili ad ospitare le scolaresche. Organizzare le gite, per gli istituti, è sempre più complesso. Ma le scuole fanno sempre e comunque il possibile per escogitare le migliori soluzioni affinché tutti i ragazzi abbiano l’opportunità di partecipare. Negli ultimi anni, anche i prezzi dei viaggi di istruzione sono aumentati in maniera significativa. Prima del Covid, tre notti a Parigi costavano circa 400 euro, a Berlino ne servivano 350 e a Vienna 450. Oggi, per le stesse mete, le cifre si sono impennate: 650 euro per Parigi, 600 per Berlino e 700 per Vienna.
Conferma il quadro Ludovico Arte, dirigente dell’istituto tecnico Marco Polo: “Sicuramente i prezzi sono aumentati, così come sono cresciute le famiglie con difficoltà economiche. La scuola offre un contributo economico a chi ha un Isee inferiore a 15mila euro, che si aggiunge a quello che dovrebbe arrivare dal governo. Noi, ovvio, continueremo a fare i viaggi. Penso che la maggioranza delle famiglie farà partecipare i figli, a costo di sacrifici. Certo, il rischio che aumentino le rinunce è concreto”.
Per ovviare un po’ al caro-gite, le scuole hanno abbassato il numero di pernottamenti e, in certi casi, hanno proprio cancellato alcune mete, perché ormai inarrivabili come costi. I progetti Erasmus e gli ‘scambi di ospitalità’, in questo senso, agevolano molto la mobilità studentesca. Sono soprattutto i linguistici, ma non solo, a far leva su queste opportunità. Maria Centonze, preside dell’Iis Peano, fa sapere che l’istituto “ha limitato a quattro i pernottamenti proprio per contenere i costi”. Discorso diverso, aggiunge, per gli “scambi, che prevedono l’ospitalità in famiglia, all’interno di un sistema virtuoso di reciprocità”.
I rincari maggiori riguardano le tariffe aeree: spesso, tra preventivo e conferma, le segreterie vedono lievitare il costo dei voli. Per questo, prosegue Centonze, “cerchiamo di puntare su esperienze sostenibili e alternative. Siamo una scuola molto attiva nella dimensione transnazionale e siamo capofila di un consorzio Erasmus+, grazie al quale ogni anno facciamo viaggiare gratuitamente alcuni studenti con borse di studio, anche per un mese intero. Abbiamo anche progetti finanziati dalla Regione, così che i nostri studenti possano fare esperienza in paesi come Irlanda, Francia, Spagna, Portogallo e Germania. Mediamente, un viaggio oggi non costa meno di 500 euro. Quattro notti in una città europea partono da questa cifra, con rincari fino al 40%”.
Anche il liceo artistico di Porta Romana ha dovuto rivedere le sue scelte, come spiega la preside Laura Lozzi: “Ci sono destinazioni che abbiamo lasciato perdere, come Berlino e Parigi. Abbiamo deciso di puntare su viaggi solidali, come quelli organizzati con Libera nelle terre confiscate alla mafia. Le difficoltà economiche delle famiglie sono aumentate e, anche se la scuola ha un piccolo fondo per supportare chi ha difficoltà a mandare i figli in gita, non riusciamo a coprire tutte le richieste, che stanno crescendo. Abbiamo stabilito dei tetti di spesa”.