
(Ri)maturità da record. Ex liceali tornano in aula per la prova di latino. C’è anche una 90enne
C’era Rita, 89 anni, che la maturità l’aveva fatta nel 1954 e che si è presentata in classe insieme al figlio Carlo, anche lui ex studente della stessa scuola. Presenti anche Tommaso, Maria Elettra, Flavia, Chiara e Davide che, nel 2020, la maturità l’avevano saltata del tutto, causa Covid. E poi avvocati, politici, insegnanti, giornalisti, due sacerdoti, studenti universitari e pensionati, persone che hanno dedicato al latino molti anni della loro vita dopo il liceo ed ex studenti che il vocabolario lo hanno ripreso in mano dopo decenni. È andata in scena ieri la ’Rimaturità’, primo evento del genere in Italia, nato per riportare sui banchi gli ex alunni, uniti dalla passione per gli studi classici ma anche dalla voglia di amarcord, dal desiderio di rivedersi e stare insieme. Protagonista il Galileo di Firenze, uno tra i licei classici più antichi d’Italia: primo Ginnasio della Toscana (1878), frequentato da Collodi, Giosué Carducci, Mario Luzi, Tiziano Terzani, Oriana Fallaci, Margherita Hack e Giovanni Spadolini. Un’idea, quella della preside Liliana Gilli e dell’associazione Amici del Galileo, che decisamente è piaciuta: in ben 207 si sono presentati ieri a scuola, in rappresentanza di circa 70 anni di maturità.
Clima nostalgico, fra magliette delle occupazioni degli anni Novanta e vecchi ’pizzini’ riportarti trionfalmente sul luogo del delitto, zaini Invicta e vocabolari infarciti di appunti datati, ma anche qualche giacca e cravatta per chi è arrivato direttamente dall’ufficio. Serissima la procedura, con l’apertura solenne delle buste da parte dell’attuale preside Gilli e della storica preside Lucia Calogero: ’L’imperatore Marco Aurelio’ di Eutropio per la prova non competitiva che ha coinvolto 156 ex studenti e ’Le antiche virtù dei romani’ di Sallustio per la competitiva in cui si sono cimentati in 51. Per tutti i ’maturandi’, foglio protocollo timbrato dalla scuola, penna nera, smartphone sequestrati e sorveglianza attenta degli attuali studenti che, per una volta, hanno potuto togliersi la soddisfazione di qualche benevolo rimbrotto. Due ore per consegnare e poi, dopo la campanella, tutti in cortile per l’apericena e per confrontarsi su quanto fatto, un po’ come all’uscita della vera maturità. Per sciogliere la tensione che, però, durerà ancora un po’.
Ora, infatti, sarà la volta della valutazione, a cura di una commissione di altissimo livello, composta dai docenti del Galileo, dalla presidente della delegazione fiorentina dell’Associazione italiana di cultura classica, professoressa Maria Pace Pieri, e dal docente dell’Università di Firenze, Enrico Magnelli, ex studente del Galileo. Le traduzioni di chi ha partecipato alla non competitiva saranno invece corrette (ma non valutate) dagli studenti, selezionati tra i più meritevoli nelle materie classiche. La consegna dei riconoscimenti avverrà a ottobre, con una medaglia commemorativa creata dal maestro orafo Paolo Penko e raffigurante il portone della scuola. Saranno premiati i primi tre classificati della competitiva, più altre sette menzioni. Ma, in fondo, il premio c’è già stato ieri. Un pomeriggio insieme, ex compagni di banco tornati a sedere accanto, abbracci e risate in una sera d’inizio estate simile a quella di tanti anni fa. Con la cultura classica che continua a costruire ponti, fra generazioni e storie di vita.
Barbara Berti