ROSSELLA CONTE
Cronaca

Rifredi, la stazione che non c’è. Biglietteria fantasma, poca sicurezza: "E manca l’ascensore per i disabili"

L’allarme della Cgil: "Serve intervento urgente di Regione e Trenitalia". Il nostro viaggio fra i pendolari. Un’anziana: "Una mattina mi hanno preso a calci mentre salivo le scale. Ora evito il sottopasso".

L’allarme della Cgil: "Serve intervento urgente di Regione e Trenitalia". Il nostro viaggio fra i pendolari. Un’anziana: "Una mattina mi hanno preso a calci mentre salivo le scale. Ora evito il sottopasso".

L’allarme della Cgil: "Serve intervento urgente di Regione e Trenitalia". Il nostro viaggio fra i pendolari. Un’anziana: "Una mattina mi hanno preso a calci mentre salivo le scale. Ora evito il sottopasso".

di Rossella Conte

Binari sì, ma nessuno sportello. Treni in corsa, ma niente sala d’attesa. Ascensori? Neppure l’ombra. A Firenze Rifredi si ferma un treno ogni quattro minuti, ma la stazione – terzo snodo ferroviario della Toscana dopo Santa Maria Novella e Pisa Centrale – resta un guscio vuoto. Crocevia per pendolari, studenti, utenti dell’ospedale di Careggi e della vicina università, sembra esistere solo per i convogli. Non per le persone. Fuori dai binari, il contesto non migliora. Nel parcheggio accanto spunta un rifugio di fortuna, segno che qualcuno ormai ci vive stabilmente. Una scena desolante, per una stazione che – secondo la Cgil – meriterebbe ben altro destino. "È la stazione che non c’è – denuncia Massimo Falorni, segretario Spi Cgil Quartiere 5 –. Serve un intervento urgente da parte di Regione e Trenitalia. Va modificato il contratto di servizio per ripristinare la biglietteria, installare ascensori, rendere il luogo accessibile e sicuro".

Attualmente, chi ha difficoltà motorie deve affrontare un percorso di oltre 600 metri per raggiungere i binari 5 e 6, aggirando il sottopasso centrale – accessibile solo con le scale – e utilizzando una seconda passerella con rampe, in via Pancaldo. "Al bar si lamentano in tanti – racconta Tommaso Vignozzi –. Non c’è ascensore. A volte i bagni sono fuori uso, e poi ci sono problemi seri di spaccio".

"Lavoro qui dal ’91 – aggiunge Sonia Rabiegi, titolare di Strapizza –. Il quartiere è cambiato. Dalle 20 in poi bisogna stare attenti, specialmente nel sottopasso". Maurizio Berti, di Citti Firenze, conferma: "Chiudiamo alle 20.30 e a volte assistiamo a liti proprio davanti al negozio. Qualcuno beve, altri spacciano".

I disagi non si limitano ai commercianti. "Vengo da fuori, lavoro a Firenze – racconta Maurizio Lenzi –. La rampa c’è, ma è lontana. Per chi ha problemi di deambulazione è un incubo". La mancanza di una biglietteria rende tutto più complicato. "I passeggeri ci chiedono dove comprare i biglietti – spiega un pendolare –. Ma non c’è nessuno a cui rivolgersi. È assurdo". Poi c’è chi ha paura. Come Anna Maria Mori, 79 anni: "Una mattina mi hanno preso a calci mentre salivo le scale. Ora evito il sottopasso".

Ferrovie dello Stato replica che la biglietteria è stata chiusa dieci anni fa e che oggi i viaggiatori acquistano i biglietti tramite le emettitrici automatiche. Sui servizi igienici, FS fa sapere che i due attuali verranno sostituiti in autunno con nuovi modelli, più moderni e funzionali. Quanto all’assenza di ascensori, la società spiega che, per la particolare morfologia della struttura, l’unica soluzione praticabile è stata la realizzazione delle rampe.