Rifiuti, c’è l’aumento. Bollette più care del 3%. Stangata sulle imprese: "Ennesimo balzello"

L’opposizione: più 9 per cento, il Comune: "E’ molto meno". Fdi: "La tassa peserà per il 65% su aziende e il 35% sui cittadini". Renziani e Spc all’attacco: "Dopo le multe ci mancava anche questa".

Rifiuti, c’è l’aumento. Bollette più care del 3%. Stangata sulle imprese: "Ennesimo balzello"

Rifiuti, c’è l’aumento. Bollette più care del 3%. Stangata sulle imprese: "Ennesimo balzello"

Tassa sulla spazzatura più salata per i fiorentini, ma in ragione dell’inflazione e comunque senza consentire un adeguamento pari all’aumento generale dei prezzi. È questo il senso che si ricava dall’audizione di ieri pomeriggio, a commissioni congiunte a Palazzo Vecchio, di Dario Baldini dell’Ato Toscana Centro. Rispetto al limite massimo del 9,6%, "il tetto tariffario per Firenze si è collocato intorno al 7,5%, quindi a un valore più basso se paragonato al massimo possibile". L’aumento effettivo, tuttavia, scende al 3,2% nel 2024 una volta sottratte alcuni voci come ad esempio il recupero dell’evasione: "E questo - rileva Baldini - è un incremento davvero contenuto".

Di parere contrario, il gruppo di Fratelli d’Italia che denuncia invece un aumento, tra il 2024 e il 2025, del 9%, "l’ultimo regalo della giunta Nardella. Non solo una iattura per i residenti – insistono Alessandro Draghi e Jacopo Cellai – ma anche una mazzata all’economia cittadina, visto che la ripartizione della tassa sui rifiuti peserà per il 65% sulle imprese e per il 35% sui cittadini". Sulla stessa lunghezza d’onda di Fdi anche Italia Viva che, attraverso la sua capogruppo Mimma Dardano, accusa Palazzo Vecchio di voler far cassa con multe e tasse: "Dopo il record di oltre 100 milioni di multe ci mancava solo questa per concludere in bellezza il mandato".

Si sa, siamo in campagna elettorale, e dunque le opposizione ieri non si sono lasciate sfuggire la ghiotta occasione per lanciare stilettate (anche se Palazzo Vecchio smentisce quei numeri). Secondo Dmitrij Palagi: "Oggi in Commissione 6 non ci sono state date risposte, nonostante i tanti annunci su questo tema. La Tari continua ad aumentare. Questo è un dato fondamentale. Non è chiaro quali siano le alternative agli impianti anacronistici pensati in questi anni. Però l’amministrazione comunale prova a farsi vanto della lotta all’evasione, per cui ricordiamo è previsto un corrispettivo nei confronti di Alia. Il problema è che spesso si fa riferimento a quanto accertato, non a quanto riscosso".

A chi ha puntato il dito contro Comune e Alia, ha risposto l’assessore all’Ambiente Andrea Giorgio, spiegando che le percentuali di aumento sono molto più basse di quelle citate dalle minoranze. "Grazie al lavoro di recupero dell’evasione Tari ed al confronto con Alia (ma la mitigazzione dipende dal Comune), nonostante un aumento di costi legati all’inflazione del 13,7% certificata da Arera per il 2022-2024, il Comune di Firenze riesce a contenere l’aumento della tariffa dei rifiuti al 3% per il 2024 – spiega l’assessore – Il totale dei costi passerà da 119 milioni del 2023 ai 122 del 2024. Applicando gli aumenti indicati da Arera sulle tariffe per cittadini e imprese avremmo avuto aumenti fino al 9.6% sia nel 2024 che nel 2025 ma riusciamo a contenerlo grazie a un lavoro di confronto con il gestore Alia e al recupero dell’evasione Tari fatto dal Comune che ci ha consentito una riduzione di 6,5 milioni di euro".

A.P.

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