Ricorso contro la distilleria Deta Il Comitato chiede aiuto al Tar "Arrivano odori insopportabili"

Contestata l’autorizzazione che riduce sì le emissioni ma triplica i giorni lavorativi

Il Comitato tutela e difesa della Val d’Elsa ricorre al Tar della Toscana contro la distilleria Deta, il Comune e la Regione. Al suo fianco nel ricorso ci sono Italia Nostra, imprenditori e cittadini. A spiegare le ragione che hanno portato il Comitato a opporsi, è la presidente Antonella D’Isanto. "Nella nuova Autorizzazione unica ambientale (Aua), la Regione ha sì abbassato i limiti delle emissioni in atmosfera, ma nei fatti ha triplicato la durata lavorativa portandola da 150 a 300 giorni, 24 ore su 24. Mediamente la vecchia proprietà lavorava invece, cento giorni l’anno", sottolinea D’Isanto. "Temiamo – continua - che la lunga esposizione giornaliera abbia effetti negativi sulla salute, oltre ad avere ricadute negative sull’attività turistica". Inoltre la "nuova Aua permette potenzialmente alla distilleria di lavorare un quantitativo di vinacce di almeno 10 volte superiore rispetto alla precedente gestione". Il ricorso è anche contro "la realizzazione della ciminiera di 60 metri con autorizzazione comunale. Ciminiera che, dopo un anno di funzionamento non ha risolto i problemi per i quali era stata pensata. Ovvero disperdere fumi e odori su un territorio più ampio. Da ottobre 2021 a giugno di quest’anno ci sono state oltre 160 segnalazioni di cittadini per l’odore insopportabile che arriva dalla distilleria".

Per la presidente del Comitato, la presenza della distilleria "incide pesantemente sulla qualità di vita dei cittadini della zona" che per "i miasmi impone alle persone di vivere con le finestre sbarrate anche in estate". A questo si sommano i tanti "Tir che in questi giorno portano vinacce da tutta Italia, intralciano il traffico, inquinano l’aria".

Andrea Settefonti

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