MANUELA PLASTINA
Cronaca

Riaperta la strada di Loppiano. Area in sicurezza dopo la frana

A distanza di quasi un anno concluso il cantiere da oltre un milione di euro. A primavera un nuovo stop

Cantieri per una vecchia frana sul territorio di Figline Valdarno: è stata riaperta la strada di Loppiano (FotocronacheGermogli)

Cantieri per una vecchia frana sul territorio di Figline Valdarno: è stata riaperta la strada di Loppiano (FotocronacheGermogli)

Finalmente è stata riaperta la strada di Loppiano. Era chiusa da maggio dell’anno scorso, per il ripristino di una problematica annosa: il terreno sotto la strada denominata via 8 marzo era franato ormai anni fa, creando una situazione di estremo pericolo. Ma l’intervento di ripristino è stato lungo – anche burocraticamente parlando – e costoso. Solo il progetto definitivo ed esecutivo (realizzato nel 2023) è costato 43mila euro di finanziamento regionale dedicato alla difesa del suolo a cui il Comune di Figline e Incisa ha dovuto aggiungere di tasca propria altri 10mila euro. Poi lo scorso maggio è partito anche il cantiere definitivo del valore totale di 1,2 milioni di euro, di cui un milione e 100mila sempre dai fondi regionali, 100mila di cofinanziamento comunale.

I lavori sono andati avanti in maniera solerte per eliminare tutto il terreno sotto la strada a rischio, fissarlo e ripristinare tutto in sicurezza, con la riasfaltatura anche della parte interessata dai lavori. Adesso sono ufficialmente terminati i lavori di ripristino della frana che ha cambiato le abitudini dei cittadini della località Fornacina: a causa del cantiere per tutti questi mesi via 8 marzo è stata interdetta sia al transito veicolare e pedonale. Ma a primavera, chi si sta riabituando a fare questo tragitto, dovrà avere ancora un po’ di pazienza: la strada sarà nuovamente chiusa per qualche giorno, il tempo strettamente necessario ad effettuare il tappeto di usura stradale. Verrà realizzato in data ancora da definire, ma tra un paio di mesi, sfruttando il clima più mite con minor rischio di piogge.

Manuela Plastina