REDAZIONE FIRENZE

Regole caddy e risciò, avanti tutta. Approvata la delibera salva Unesco. Pronta una valanga di ricorsi al Tar

L’amministrazione Funaro dà l’ok al provvedimento che vieta l’ingresso in centro delle golf car. Ora la battaglia si sposta nelle aule giudiziarie. Niccolai (Green Go Italia): "Tuteleremo il nostro lavoro".

L’amministrazione Funaro dà l’ok al provvedimento che vieta l’ingresso in centro delle golf car. Ora la battaglia si sposta nelle aule giudiziarie. Niccolai (Green Go Italia): "Tuteleremo il nostro lavoro".

L’amministrazione Funaro dà l’ok al provvedimento che vieta l’ingresso in centro delle golf car. Ora la battaglia si sposta nelle aule giudiziarie. Niccolai (Green Go Italia): "Tuteleremo il nostro lavoro".

Nonostante la protesta scenografica e chiassosa che martedì ha paralizzato Piazza della Signoria con oltre 50 tra golf car, risciò e caddy schierati sotto Palazzo Vecchio, la giunta non ha fatto marcia indietro. Anzi, nella seduta di ieri mattina è arrivato l’ok definitivo al nuovo regolamento che mette al bando questi mezzi dall’area Unesco. La stretta, voluta dagli assessori Jacopo Vicini (Sviluppo economico) e Andrea Giorgio (Mobilità), è diventata realtà. Il testo approvato rappresenta una delle risposte più decise all’anarchia che, negli ultimi mesi, ha trasformato il centro storico in una giungla di veicoli elettrici turistici.

Palazzo Vecchio, però, non si è mosso alla leggera: prima di portare in giunta la delibera, il documento è stato attentamente vagliato dall’Avvocatura dello Stato, che ha dato il proprio benestare. Una mossa preventiva per blindare il provvedimento da eventuali ricorsi legali. Ma la controffensiva degli operatori non si farà attendere. Il presidente del nuovo consorzio Green Go Italia, Augusto Niccolai, ascoltato in Commissione consiliare durante la seduta dedicata proprio al futuro del comparto, ha confermato che con il legale della sua società, Massimiliano Bianchi, sta valutando il ricorso al Tar.

"La nostra priorità è tutelare il nostro lavoro, i dipendenti e i collaboratori. Leggeremo la delibera e valuteremo su quali punti appigliarci – afferma Niccolai – Ci siamo messi a disposizione del Comune, abbiamo cercato un punto di incontro. A cosa è servito il dialogo? Con questa stretta si creerà una tensione con altre categorie come tassisti ed Ncc che non non volevamo. Il provvedimento scatenerà una caterva di ricorsi che potevano essere evitati". Stesso discorso da parte di altri operatori del settore (più o meno legali) che si sono rivolti ai loro avvocati.

Secondo il nuovo regolamento, infatti, saranno al massimo 24 i veicoli autorizzati (12 per ciascuno dei due percorsi decisi dal Comune), ogni mezzo potrà trasportare 8 passeggeri più il conducente regolarmente assunto e i nulla osta, validi per un anno, verranno concessi solo ad agenzie di viaggio o tour operator. Niente soste, fermate intermedie o stazionamenti in centro: tutto dovrà essere regolato, tracciabile, sicuro e soprattutto decoroso.

L’obiettivo dichiarato è restituire ordine e decoro al cuore della città, ridurre il traffico, migliorare la sicurezza stradale e porre un freno all’abusivismo. “Non possiamo permettere che un patrimonio come il centro di Firenze venga ridotto a un parcheggio di golf car”, ha ribadito Palazzo Vecchio. E se per gli operatori turistici la delibera rappresenta un attacco al lavoro, per l’amministrazione è l’unico modo per tutelare una città sotto pressione.

Ora si apre una nuova fase, quella giudiziaria. E il braccio di ferro tra Palazzo Vecchio e il mondo dei risciò e delle golf car è destinato a proseguire, questa volta a colpi di carte bollate.Intanto, dopo il plauso ricevuto da Confartigianato e Cgil, all’aministrazione arriva anche l’appoggio di Cna attraverso il neo direttore generale Lorenzo Cei: "È una misura che va incontro a ciò che chiediamo da tempo: uno sviluppo turistico più sostenibile e rispettoso della città. È indispensabile contingentarne il loro numero". Oggi "sono troppi e contribuiscono a congestionare il centro, con effetti negativi su decoro urbano e vivibilità".

Antonio Passanese