
Il funerale di Rebecca Aretini (foto Germogli)
San Casciano (Firenze), 27 agosto 2022 - "La paura ci paralizza, non ci consente di vedere chiaramente la realtà delle cose, blocca sul nascere il nostro potenziale o, peggio ancora, l’immaginazione. È giusto provarla, ma il rischio di assuefazione è sempre molto alto". Sono queste le prime parole di una riflessione che nell’intimità della sua stanza Rebecca Aretini, 28 anni, aveva scritto a lapis sulla pagina del suo diario. Il proprio pensiero, ma a rifletterci bene, un pensiero comune a molti: la paura che ognuno di noi può provare in diversi momenti della vita e che può rivelarsi limitante. A San Casciano nel primo pomeriggio di ieri, nella Propositura di San Cassiano, la riflessione di Rebecca, morta per un incidente su un sentiero delle Apuane, prendeva vita attraverso la voce commossa della sorella Eva Maria, che dal pulpito leggeva la pagina di diario di fronte a una comunità in lacrime e profondamente sconvolta per la prematura scomparsa della sua compaesana.
"Se uniamo l’insicurezza alla paura – prosegue Rebecca – allora nessuna “vetta”, metaforicamente parlando, verrà conquistata". Rebecca amava stare a contatto con la natura e raggiunta l’alta vetta, dopo le lunghe salite che spesso affrontava insieme al fidanzato Gianni, la vista dall’alto della montagna era per lei uno spettacolo indescrivibile, un’emozione senza pari. Tuttavia, è stata proprio la sua montagna a tradirla lunedì scorso, quando la caduta per metri e metri sul Monte Macina non le ha lasciato scampo. Ieri ai funerali, sopra il suo feretro coperto di rose bianche, mamma Elisabetta aveva posto la fotografia della figlia, scomparsa a 28 anni. Da quello scatto, che la ritraeva sorridente in un campo di girasoli, Rebecca sembrava quasi voler tranquillizzare i genitori, i fratelli, il fidanzato e tutti i presenti giunti per darle un ultimo saluto.
A portare la loro vicinanza alla famiglia Aretini sono arrivati anche il sindaco Roberto Ciappi, il consigliere regionale ed ex sindaco Massimiliano Pescini, la vicesindaca Elisabetta Masti, l’assessore alla cultura Maura Masini e il gruppo scout del Comune, dove Rebecca da bambina era stata uno dei primi lupetti. "Penso che un buon allenamento per prepararti alla tua “vetta” sia fare ogni giorno qualcosa di speciale – conclude Rebecca nel suo diario – qualcosa che non avresti programmato. E ricordati di non giudicarti nel farlo. Buon viaggio!". Terminata la lettura, Eva Maria si è inginocchiata alla bara della sorella e le ha sussurrato qualcosa. Quasi a salutarla per l’ultima volta. Quasi ad augurarle un buon viaggio.