Rampa del ponte Lavori e disagi: "Siamo sicuri che ridurrà il traffico?"

Le opinioni di commercianti e residenti si dividono tra chi abbraccia la novità e chi rimane scettico

Rampa del ponte Lavori e disagi: "Siamo sicuri che ridurrà il traffico?"

Rampa del ponte Lavori e disagi: "Siamo sicuri che ridurrà il traffico?"

LASTRA A SIGNA

Lavori infiniti e a singhiozzo per la rampa del Ponte a Signa, che collegherà via di Sotto al ponte, con l’auspicio che si liberi via Livornese dalle lunghe code e permettendo a chi deve attraversare l’Arno da Lastra verso Signa di scansare il semaforo. Un primo lavoro di facilitazione al traffico tra le due sponde d’Arno, cui dovrebbe seguire nel 2028 il nuovo attesissimo ponte. Ma il prolungarsi dei cantieri della rampa, iniziati nel 2021 e che sarebbero dovuti finire un mese fa, per ora ha portato solo disagi e c’è una anche scetticismo sulla funzionalità: "Il disagio maggiore è la mancanza di parcheggi – afferma Silvia Franciolini, del bar antistante al ponte – Già erano pochi, con il cantiere sono diminuiti ulteriormente. La rampa non toglierà molto traffico. La soluzione efficace sarebbe la bretella tra la Fi-Pi-Li e l’Indicatore, il progetto c’è, ma è fermo da anni". "I posti qui sono sempre mancati, ora è pure peggio anche se bisogna dire che hanno levato il divieto per pulizia – fa eco il giornalaio Mario Romoli – Poi con queste telecamere (i T-red), non c’è più verso di accostare neanche un minuto e i clienti non si fermano". Per quanto riguarda il traffico però, "ce n’è meno rispetto a prima, perché negli ultimi anni c’è meno gente a giro in paese; anche se negli orari di entrata e uscita di fabbriche e scuola si blocca sempre tutto". "I lavori? Ci piaceva vederli finiti o almeno sapere quando finiranno. Ci sono state continue interruzioni: pandemia, rincari per la guerra, ora cosa c’è? – domanda il coltellinaio Andrea Vannucci sull’incrocio – Si formano code lunghissime. Il 90% delle macchine che arriva da Lastra gira sul ponte, la rampa ci alleggerirebbe tanto. I tempi del semaforo poi sono infiniti. Ma tutto il paese sta degradando: quando ero ragazzo non trovavi un fondo libero, ora tante botteghe sono chiuse". Chi abita in via di Sotto invece vede con sospetto la rampa: "Abbiamo code anche di tre ore qui; quando arrivai cinquant’anni fa era una stradina sterrata, c’era solo casa mia, era piena campagna – ricorda Aimone Storai – Ora guarda che traffico, è irriconoscibile. Con la rampa peggiorerà ancora, perché il ponte non riceverà il flusso. Dovrebbero prima fare una tangenziale lungo l’Arno e l’altro ponte". Molto meglio invece nel tratto tra ponte e piazza: "Qui le code ci sono solo cinque minuti sugli orari delle scuole – spiega Adriano Tarateta della cartoleria Il Birone Rosso – Ci sono problemi di parcheggio ma fanno il possibile per venirci incontro, per esempio non è più obbligatorio spostarla quando tagliano l’erba sull’argine; però dovrebbero mettere degli avvisi per dare libera scelta, così da non trovare a sorpresa l’auto sporca d’erba".

Carlo Casini