REDAZIONE FIRENZE

Rabbia tra i passeggeri del bus, "fatti scendere prima di arrivare". E uno di loro presenta querela

Un avvocato, tra i viaggiatori del mezzo, denuncia l’interruzione di pubblico servizio. Il traffico per cantieri fa ritardare le corse. Autolinee Toscane: "Abbiamo agito da protocollo".

Rabbia tra i passeggeri del bus "Fatti scendere prima di arrivare" E uno di loro presenta querela

Firenze, 2 luglio 2023 – Disagi e rabbia giovedì mattina per una quarantina di passeggeri del 17, costretti a scendere in via Landino, dove ha interrotto la corsa.

"Sono salito in viale dei Mille per andare alla stazione con una collega che doveva prendere il treno – racconta l’avvocato Nicola Cecchi – Con tutte le deviazioni che i bus fanno ora per la cantierizzazione della tranvia, il 17 e l’11, le due linee che vanno da Campo di Marte verso il centro, passano da lì per imboccare via Nazionale.

L’autobus era pieno e quando siamo arrivati in via Landino, alle 11,20, l’autista ci ha fatto scendere tutti. Così ho chiesto se ci fosse un problema al mezzo: mi ha risposto di no e che la sala radio gli aveva detto di rientrare perché la corsa aveva un’ora di ritardo. A quel punto siamo andati fino alla Stazione a piedi con il trolley, sotto il sole cocente". Così l’avvocato ha deciso di presentare ai carabinieri una querela con l’ipotesi di reato di interruzione di pubblico servizio: "Non si può continuare a far finta di niente. Dobbiamo prendere il servizio pubblico, ma è un disastro Non è giusto che cittadini e turisti debbano sopportare inefficienze di questo tipo". "La querela – specifica l’avvocato – non è verso l’autista ma verso un dipendente ignoto di Autolinee Toscane, che stabilirà la procura in chi ravvisare".

Ma, spiegano da Autolinee Toscane, si è agito da protocollo, per cercare di ridurre al minimo il disservizio, imputabile alla congestione del traffico: le undici linee deviate fanno sei semafori in un chilometro in strade costantemente bloccate; una condizione esterna in cui è impossibile garantire regolarità di servizio. Quando si cumulano ritardi sostanziosi, illustra l’azienda, la sala radio prova a regolarizzare il servizio facendo rientrare in deposito il bus per rimetterlo in circolazione su una corsa regolare. A ciò si aggiunge la variabile della pausa di sicurezza ogni quattro ore obbligatoria per gli autisti, che può essere ulteriore causa di rientri.

Non avrebbe avuto quindi nessuna influenza, sul caso di giovedì, la carenza di autisti e di mezzi, poiché dall’11 giugno è partito il servizio estivo che,ridotto rispetto agli orari in periodo scolastico, consente la piena copertura due turni. Alla base del ritardo accumulato e del rientro, ci sarebbe quindi solo il problema del traffico che è oggetto di tavoli che da giovedì vedono un confronto tra i sindacati e l’assessorato alla Mobilità per trovare soluzioni.

Inoltre, puntualizza l’azienda, i passeggeri sono stati fatti scendere a quella fermata perché è un punto di interscambio con altre linee dirette verso il centro e perché comunque c’era un altro 17 in avvicinamento.

Carlo Casini