BARBARA BERTI
Cronaca

Rabbia e tanta paura: "Abbiamo perso tutto". Il grido dei cittadini. Tremila sono isolati

Case e negozi allagati in pochi minuti, le scuole restano chiuse. E in tanti danno la colpa alle scalette tolte dal ponte sulla Rocca .

Rabbia e tanta paura: "Abbiamo perso tutto". Il grido dei cittadini. Tremila sono isolati

Rabbia e tanta paura: "Abbiamo perso tutto". Il grido dei cittadini. Tremila sono isolati

"Mi sono trasferita nella casa nuova da meno di un mese, ancora dovevo finire la ristrutturazione. E ho perso tutto: in pochi minuti l’acqua ha raggiunto un metro e mezzo d’altezza, i risparmi di una vita andati in fumo. E si continua a pagare il Consorzio di bonifica, perché? Nel 2023 non possono accadere queste cose". Piange Benedetta Innocenti, guardando quello che resta della casa comprata con i risparmi di una vita. È una delle tante sfollate, mentre la conta degli isolati fa schizzare il numero a circa tremila, come conferma il sindaco Dario Nardella nel corso del sopralluogo di ieri pomeriggio. Le sue sono lacrime di rabbia, come quelle di tanti campigiani, alluvionati dal maltempo che non dà tregua. Lei abita a Santa Maria, proprio nella zona dove giovedì sera si sono verificati i primi disastri per la fuoriuscita del Bisenzio. "La colpa è di chi ha tolto le scalette per andare giù al fiume: sono state levate da diversi mesi e al suo posto appoggiati due grandi massi. Ma le scalette erano più alte del ponte, forse ci avrebbero potuto proteggere o limitare i danni" è la frase che i campigiani ripetono. Forse per cercare un colpevole o solo per dare un senso a una tragedia che scava dentro. "Il Bisenzio correva veloce, faceva paura" dicono i fratelli Marco e Guido Ballerini, proprietari della storica gelateria ’Il Fantino’ di via XXIV Maggio, a pochi metri da dove ruppe il Bisenzio nel lontano 1966. Vicino al ponte sulla Rocca si trova anche ’La focaccia’, ieri unico forno-alimentari aperto nel centro e preso d’assalto: alle 10 il pane era già finito. Perchè senza corrente non si può manco cucinare. "Fortunatamente l’acqua non è entrata: ho lavorato tutta la notte per fornire i viveri alla Protezione civile" dice il titolare, Yuri Ballerini.

Acqua e fango la fanno da padroni in tutto il centro dove i negozianti, aiutati da amici e parenti, ieri hanno trascorso la giornata a ripulire. Ma il fango sembra non voglia mai andarsene. E’ il caso di Claudio Coralli di ’Foto Digital’ in piazza Dante, dei titolari della Farmacia Giglioli in via Buozzi, di Claudio Corelli della cartolibreria di via Verdi. "Quaranta centimetri d’acqua, tutto è da buttare. Siamo senza acqua e senza corrente, oltre il danno la beffa" commenta. "Almeno 30mila euro di danni: avevo aperto il negozio appena due anni fa" dice Manuela Borselli, titolare di un centro estetico dove la sorella, il babbo e un gruppo di amici sono intenti a spalare. Ai piedi calosce (subito sold out) o scarpe ricoperte con i sacchetti di plastica: chi può aiuta il vicino, l’amico e pure il dirimpettaio che appena salutava. La gente si stringe intorno a chi ha più bisogno, portando granate e pale. Garage e cantine sono sott’acqua, ma chi abita a piano terra si ritrova l’inferno in casa. E non soltanto nel centro dove piazza Aldo Moro, via Verdi nel primo pomeriggio di ieri erano ancora sotto’acqua. Anche a Capalle vecchia i danni sono ingenti. "Il Bisenzio è uscito verso le 22 del 2 novembre e nel giro di pochi minuti la mia casa era allagata, 60 centimetri d’acqua e tutti gli elettrodomestici da buttare. Se al meno ci avessero aggiornati sulle condizioni forse qualcosa si salvava" dice Achille Arezzo, residente in piazza di Palagione. Qui sono in corso i lavori per il restyling della piazza che dovranno ricominciare da capo. "Abbiamo provato a prendere un po’ di sabbia dalla piazza ma non abbiamo fatto in tempo: con figli e moglie ci siamo rifugiati al primo piano, sotto non si è salvato niente" aggiunge. Critica la situazione lungo via Palagetta dove l’acqua alta - per la rottura della Marina all’altezza del’Asmana - ha reso difficili i soccorsi, così come a San Piero a Ponti. "Siamo al buio e senza acqua da un giorno, qui non si è visto nessuno" commenta amareggiata Tamara Bonfanti che abita in zona San Cresci. E senza corrente non funzionano neppure i cellulari per sapere se parenti e amici stanno bene. O chiedere aiuto: gli isolati sono tremila. Anche oggi, le scuole saranno chiuse.