
E’ Fucecchio la capitale del Comprensorio del Cuoio in fatto di imprese cinesi. Succede in una terra, il Valdarno, dove l’incidenza della popolazione straniera è molto alta, e dove tantissimi di loro hanno non solo trovato occupazione, ma hanno incrementato la presenza delle aziende. Secondo i dati diffusi, infatti, si apprende, circa il 61,2% degli imprenditori fucecchiesi è cinese. Una cifra in perfetto trend con altri centri economici della provincia di Firenze e, come largamente noto, di Prato. A a Prato la percentuale di imprenditori cinesi sale al 70%. Per rimanere nella provincia, è Montemurlo a fare la parte del leone con il 66,2%, poi ci sono appunto Fucecchio (61,2%) e Campi Bisenzio (48,6%).
Insomma la la comunità del “Celeste Impero” è ampiamente rappresentata. E’ quanto emerge dai dati del registro delle imprese delle Camere di Commercio elaborati da Unioncamere-InfoCamere nel periodo che va dal 31 marzo 2020, coincidente con l’avvio della fase di emergenza sanitaria – e il 31 marzo di quest’anno, ultimo rilevamento disponibile dell’analisi Movimprese sull’andamento della demografia delle imprese italiane.
Del resto questi dati sono ampiamente confermati anche dall’andamento demografico. La percentuale dei cittadini stranieri risulta in aumento nel corso del tempo: dal 4,1% del 2000 - con meno di 900 abitanti - al 17,56% del 2020 con 3.910 stranieri residenti.
I cittadini stranieri provengono prevalentemente da Cina, appunto, Albania, Marocco, Senegal e Romania. Ma ci sono rappresentanze di variegata provenienza, seppur, naturalmente minoritarie. Come georgiani, filippini, indiani, polacchi, ucraini, pachistani, macedoni, nigeriani, tunisini, peruviani, brasiliani, russi, statunitensi, francesi, cubani.
I cinesi, appunto, sono un popolo spiccatamente vocato al manifatturiero (oltre che alla ristorazione ed al commercio, attività presenti in zona), come nel settore dell’abbigliamento, della pelletteria, nella calzatura. E il distretto del Cuoio – in questo caso segnatamente, Fucecchio – sono state, evidentemente, un terreno fertile per favorire questo fenomeno che oggi ha numeri interessanti. Le imprese cinesi in Italia – com’è emerso da recenti analisi di settore – sono attive, solide ed efficienti, arrivando ad essere l’ideale nella scelta di nuovi partner grazie anche alla spinta verso l’innovazione e lo sfruttamento delle moderne tecnologie.
C. B.
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