FIRENZE "Siamo contrari ad ogni tipo di accorpamento, il Galileo deve mantenere la sua identità, non possiamo rischiare che perda la sua unicità rispetto agli classicci" spiega Emanuele Garofalo, rappresentante d’istituto. In base alla nuova legge di Bilancio, i limiti per l’autonomia giuridica delle scuole sono saliti da 600 a 900 iscritti e in città sono diversi gli istituti a rischio “fusione”. Tra questi lo storico classico di via de’ Martelli, rischia l’accorpamento con l’acerrimo rivale, il Michelangiolo. Nella serata di domenica i due istituti si sono fronteggiati goliardicamente in una match a calcetto, che ha visto gli alunni del Galileo uscire vincitori. Ieri, però, fuori da scuola gli studenti del Galileo hanno lasciato la goliardia a casa ed hanno espresso la loro insoddisfazione sull’ipotesi di fusione, Chiara Garamanti, studentessa di quinta, spiega: "Penso che Galileo e Michelangiolo siano due scuole diverse, con un approccio diverso, con un metodo di studi diverso. Credo che per entrambe sia meglio rimanere separati. Il Galileo non è solo una scuola è un’appartanenza" conclude. Anche Zoe Manders, studentessa, concorda: "Considerando la storia dell’istituto non mi sembra corretto. Da un punto pratico i cambiamenti non sembrano drastici. Immagino che la fusione comporterebbe un taglio del personale ed è un fattore da considerare. Il limite di 900 studenti non ha senso, qua al Galileo non ci sono gli spazi per quel numero di alunni"  La preside dell’istituto, Liliana Gilli, nel comprendere il fermento ha richiamato la prudenza: "Capisco il senso di appartanenza ma è importante chiarire che l’accorpamento è ancora un’ipotesi e non è stato deciso niente di ufficiale. Serve cautela, la differenza tra il numero degli iscritti tra i due istituti è minima ed è presto per arrivare a conclusione affrettate". Gabriele Manfrin

Cronaca

FIRENZE
"Siamo contrari ad ogni tipo di accorpamento, il Galileo deve mantenere la sua identità, non possiamo rischiare che perda la sua unicità rispetto agli classicci" spiega Emanuele Garofalo, rappresentante d’istituto. In base alla nuova legge di Bilancio, i limiti per l’autonomia giuridica delle scuole sono saliti da 600 a 900 iscritti e in città sono diversi gli istituti a rischio “fusione”. Tra questi lo storico classico di via de’ Martelli, rischia l’accorpamento con l’acerrimo rivale, il Michelangiolo. Nella serata di domenica i due istituti si sono fronteggiati goliardicamente in una match a calcetto, che ha visto gli alunni del Galileo uscire vincitori. Ieri, però, fuori da scuola gli studenti del Galileo hanno lasciato la goliardia a casa ed hanno espresso la loro insoddisfazione sull’ipotesi di fusione, Chiara Garamanti, studentessa di quinta, spiega: "Penso che Galileo e Michelangiolo siano due scuole diverse, con un approccio diverso, con un metodo di studi diverso. Credo che per entrambe sia meglio rimanere separati. Il Galileo non è solo una scuola è un’appartanenza" conclude. Anche Zoe Manders, studentessa, concorda: "Considerando la storia dell’istituto non mi sembra corretto. Da un punto pratico i cambiamenti non sembrano drastici. Immagino che la fusione comporterebbe un taglio del personale ed è un fattore da considerare. Il limite di 900 studenti non ha senso, qua al Galileo non ci sono gli spazi per quel numero di alunni" 
La preside dell’istituto, Liliana Gilli, nel comprendere il fermento ha richiamato la prudenza: "Capisco il senso di appartanenza ma è importante chiarire che l’accorpamento è ancora un’ipotesi e non è stato deciso niente di ufficiale. Serve cautela, la differenza tra il numero degli iscritti tra i due istituti è minima ed è presto per arrivare a conclusione affrettate".
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Gli studenti: "No agli accorpamenti, il senso di appartenenza è troppo forte"

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