
Sonia Bergamasco in scena. Il suo film resterà in programma fino a lunedì 17
di Giovanni Bogani
Eleonora Duse. Un nome, una leggenda del teatro, una sola apparizione – memorabile, però – nel cinema delle origini e un punto di riferimento per chi vive il mestiere dell’attore. Al cinema La Compagnia, Sonia Bergamasco ha presentato i frutti del suo lungo lavoro di ricerca su questa immensa attrice. Ha presentato il film ‘Duse. The Greatest’, la sua prima opera da regista. Un viaggio alla scoperta dell’attrice che ha cambiato per sempre il mestiere dell’attore. Dopo l’anteprima nazionale alla Festa del cinema di Roma, dove ha vinto il premio come miglior documentario, e l’anteprima toscana al Festival di Cinema e donne , ‘Duse. The Greatest’ approda a La Compagnia, dove resterà in programmazione fino a lunedì 17.
Sonia, come è nata la voglia di raccontare Eleonora Duse in un film?
"Sono anni che mi dedico a studiarla. È quasi un’ossessione. Ne parlo di continuo, ho preparato una lettura teatrale insieme a una studiosa della Duse, Marianna Zannoni, attingendo alle lettere custodite nella fondazione Giorgio Cini a Venezia. Ho passato tantissimo tempo ‘insieme’ a Eleonora Duse: mi ha insegnato milioni di cose sul mestiere dell’attore. Ho amato la sua fragilità e la sua determinatezza: il teatro, per lei, non era desiderio di successo, ma di elevazione spirituale".
Eleonora Duse ha avuto un forte rapporto con .
"Assolutamente sì. era una delle città a lei più care. A Eleonora ha vissuto, in una casa accanto alla Capponcina, dove viveva Gabriele D’Annunzio; a ha lavorato moltissimo, la Pergola era casa sua. A ha incontrato Gordon Craig, il grande regista e scenografo inglese che creò per lei le scene della prima alla Pergola di ‘Romersholm’ di Ibsen. Il loro fu un incontro-scontro tra forti personalità. C’è ancora una targa che ricorda il loro lavoro sopra la porta del ‘camerino della Duse’ al teatro della Pergola".
E lei, Sonia, che rapporto ha con la città ?
"Sono molto legata alla Pergola. Indimenticabile il lavoro con Massimo Castri per ‘La trilogia della villeggiatura’ di Goldoni, un lavoro che portammo alla Pergola in tre parti. Ma ricordo anche una grande esperienza cinematografica: le sequenze girate a de ‘La meglio gioventù’ di Marco Tullio Giordana, con le sequenze ambientate durante l’Alluvione, e il racconto degli angeli del fango".
Nel corso delle proiezioni di ’Duse. The Greatest’ che ha fatto nelle città italiane, quali reazioni la hanno più colpita, o sorpresa?
"A Milano è venuta da me una signora di 97 anni. ‘Devo mostrarle una cosa’, mi ha detto. Erano due lettere di Eleonora Duse che aveva scoperto a casa sua. Lettere indirizzate ad Alda Borrelli, attrice teatrale e cinematografica, sorella maggiore di Lyda Borrelli, grande diva del Muto. Ho visto quelle lettere, ho toccato la carta che aveva toccato Eleonora Duse".
Anche i suoi colleghi hanno visto il film. Come hanno reagito?
"Tutti hanno sentito che è una storia che li riguarda. A Roma sono venuti a vedere il film amici come Marco Tullio Giordana, Jasmine Trinca, Vinicio Marchioni, Anna Ferzetti e Pierfrancesco Favino. Molti mi hanno detto: è una storia che ci riguarda. Li ho sentiti colpiti, toccati, emozionati. Ed è stato il regalo più bello".
‘Duse. The Greatest’ sarà a La Compagnia fino a lunedì 17. Sonia sarà stasera a presentare il film al Centro Pecci di Prato.