"Professori mortificati dal preside e dalla sua vice". In udienza l’accusa diventa maltrattamenti

Per spegnere le voci di una relazione tra loro, avrebbero creato clima di paura

Preside e vice a giudizio per maltrattamenti

Preside e vice a giudizio per maltrattamenti

Firenze, 23 aprile 2024 – Sarebbero dei "maltrattamenti" quelli subiti da alcuni docenti in un noto istituto superiore fiorentino da parte del preside e della vicepreside. Il “colpo di scena“ si è consumato ieri, durante un’udienza della preliminare davanti al giudice Fabio Gugliotta.

Per il preside e la vicepreside, 61 e 51 anni (difesi dagli avvocati Neri Pinucci e Matteo Corri), il pm Ornella Galeotti ha infatti chiesto il rinvio a giudizio. Ma l’accusa originaria di stalking, per una serie di presunte vessazioni nei confronti di alcuni colleghi insegnanti (tre dei quali costituiti come parte civile con gli avvocati Paolo Ghetti e Paolo Florio) è stata modificata in maltrattamenti, ipotesi di reato che prevede pene fino a sette anni, aggravanti escluse.

La nuova contestazione formulata dal pm Galeotti si basa sulla "sopraffazione psicologica", manifestata in alcuni episodi, che avrebbe "stabilmente ostacolato" le insegnanti "nello svolgimento del loro incarico professionale e costringendole ad una stabile condizione di prostrazione, esasperazione, paura e angoscia tali da far loro vivere in un ambiente intollerabile, avvilente e mortificante". Resta inalterata l’altra imputazione, di abuso d’ufficio. Sullo sfondo di questa vicenda, approdata nelle aule di giustizia, c’è il chiacchiericcio attorno a una liason tra i due imputati. Attorno a questo dettaglio, s’attorciglierebbero veleni, rivendicazioni, piccole e grandi vendette di cui sono adesso accusati il dirigente scolastico e la sua vice.

I fatti, descritti nelle denunce che hanno messo in moto la procura, si concentrano tra il giugno e l’ottobre del 2020, un periodo anche molto particolare per il mondo scolastico considerato il lock down e le lezioni a distanza. Il primo degli episodi che, secondo l’accusa configurerebbe il reato di stalking, si sarebbe verificato il sei giugno, durante un consiglio di classe di una quinta. In questo contesto, il preside avrebbe imposto a una delle insegnanti "a modificare in maniera idonea alla promozione la valutazione insufficiente" proposta per un allievo, minacciando, se questo voto non fosse stato alzato, "la revisione di tutte le valutazioni attribuite agli altri studenti". Un atteggiamento di svilimento della professionalità che si sarebbe verificato anche all’inizio dell’anno scolastico successivo, quando una delle insegnanti che ha denunciato il preside e la sua vice sarebbe stata demansionata e inviata a insegnare in un professionale, nonostante titoli e anzianità.

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