
Il prof colpisce alla schiena lo studente
Scandicci (Firenze), 17 marzio 2019 - Il fine settimana non placherà gli animi. Al Russell-Newton di Scandicci le polemiche dopo il video che inchioda il prof manesco non si placano. La scuola è divisa in due, tra chi sostiene che non possa essere assolutamente accettabile che un docente metta le mani addosso, anche solo per gioco, sui propri allievi, e chi invece pensa che si sia trattato di un enorme malinteso. Di certo ci sono le parole dei compagni di classe dello studente che ha ricevuto il colpo sulla schiena.
Dopo aver riflettuto sull’atteggiamento del prof questi ragazzi hanno ritenuto non più tollerabili certi atteggiamenti e hanno presentato una lettera alla preside. Dove hanno messo nero su bianco quello che sarebbe accaduto in classe davanti ai loro occhi: "Dall’inizio dell’anno il prof ha tenuto dei comportamenti poco rispettosi e un linguaggio scurrile e maleducato. Gli alunni vengono offesi ripetutamente", scrivono. Poi aggiungono: "Il prof spesso lanciava o stendeva fazzoletti usati da lui sui banchi degli alunni (...); nell’ultimo mese per qualche battuta fuori luogo o per risposte sbagliate ma inerenti la lezione il prof tirava schiaffi sul collo agli studenti presi in questione".
Su uno di questi episodi, quello che è stato da loro ripreso nel video e poi pubblicato sui social c’è anche l’autocritica: "Inizialmente gran parte della classe ha riso, ignara della gravità della cosa e inconsapevole del dolore provato dal nostro compagno; la classe si scusa per aver ripreso col cellulare le azioni del professore ma era l’unico modo per dimostrare i suoi comportamenti nei nostri confronti".
Ora, mentre il professore attende di sapere quali saranno i provvedimenti presi nei suoi confronti dal corpo dirigenziale della scuola, e i carabinieri della compagnia di Scandicci stanno portando avanti le indagini, c’è anche chi si muove a tutela dell’insegnante. Alcuni studenti delle altre classi nelle quali insegna si stanno mobilitando a difesa del prof. "Ci stiamo muovendo in suo favore – sostiene una delle sue allieve – perché nei pochi mesi che è stato con noi ha aiutato tantissimo molti studenti sia a livello scolastico, sia a livello personale e caratteriale. Ci insegna valori essenziali per la vita in questa società, a pensare indipendentemente da ciò che pensano gli altri. Ci insegna a portare avanti i nostri diritti a costo di risultare scomodi. Questa è la verità, non quella di chi ha scritto una lettera falsa essendone pienamente consapevole". Saranno la preside e i carabinieri, al termine delle rispettive indagini, a valutare se il comportamento del docente sia stato consono o meno al ruolo e alle leggi dello Stato.