
Viaggio tra la fila di aerogeneratori, nel primo stabilimento del Mugello inaugurato a dicembre 2012 "Siamo molto soddisfatti, al Comune arrivano i fondi pattuiti e a beneficiarne sono i visitatori".
Quelle pale girano da oltre 12 anni. È il ’parco eolico’ del Carpinaccio a Firenzuola. C’è perfino una struttura coperta per il picnic. Certamente non è un luogo silenzioso. Il girare delle pale lo si sente, e forte. Sono diciassette, sul crinale dei monti firenzuolini. A poca distanza dal capoluogo. E la fila degli aerogeneratori la si vede, in lontananza, non appena valicato il passo del Giogo. E’ stato il primo degli impianti in Mugello, ed è attualmente l’unico – a parte otto turbine di mini-eolico in funzione tra Raticosa e Piancaldoli- .
Lo realizzò, ed entrò in esercizio nel dicembre 2012, Agsm Aim di Verona, la stessa società che ha progettato e ha in corso di realizzazione l’impianto tra Vicchio e Dicomano. Una società a capitale interamente pubblico, fondata oltre un secolo fa, una multiutility partecipata per il 62% dal Comune di Verona, e per il 38% dal Comune di Vicenza; e l’Agsm Aim conta oggi più di mille dipendenti, con 2 miliardi di euro di fatturato annuo. L’ingegner Marco Giusti, direttore Ingegneria e Ricerca del Gruppo non nasconde la soddisfazione: "Sì, del parco eolico del Carpinaccio, nel comune di Firenzuola, siamo molto soddisfatti: fa il proprio mestiere, ovvero produce energia, piace a tutti, al Comune arrivano i fondi pattuiti, i turisti aumentano".
Vero è che dopo l’entrata in esercizio le preoccupazioni e le proteste in precedenza manifestate si sono assopite. I numeri, sul piano energetico, sono di rilievo: il Carpinaccio soddisfa il consumo elettrico annuo di 30 mila persone, con una produzione media di 26,5 milioni di chilowattora. Oggi lo si definirebbe un eolico "medio", perché le diciassette turbine eoliche – dalla base al mozzo di rotazione - installate sul crinale firenzuolino sono alte 60 metri, con le singole pale alte 26 metri.
Quelle in costruzione tra Vicchio e Dicomano saranno praticamente il doppio, 90 metri con il "palo" di base di 90 metri e le "pale" con un raggio di 69 metri. Il doppio di altezza e una produzione sette volte più grande, visto che una turbina che sarà in funzione a Villore produrrà da sola quanto sette turbine del Carpinaccio.
Questo primo parco eolico mugellano è già a metà della sua "vita" produttiva, visto che impianti del genere, spiega l’ing. Giusti, hanno una durata tra i 20 e i 25 anni. E oltre all’energia elettrica l’eolico del Carpinaccio dà una mano anche a Firenzuola: ogni anno il Comune incassa circa 220 mila euro, avendo sottoscritto una convenzione quando ancora per impianti del genere erano previste le royalties: "Con questi fondi – dice il sindaco Buti – paghiamo tutti i consumi dell’illuminazione pubblica".
Paolo Guidotti