"Premio Firenze per Mario Luzi", le poesie più belle e i vincitori

Al primo posto due studenti fiorentini

Mario Luzi

Mario Luzi

Firenze, 28 febbraio 2021 - Il Premio “Firenze per Mario Luzi”, giunto alla decima edizione, ha proclamato i  vincitori. Il premio, rivolto a tutti gli studenti della Toscana, è organizzato dall’Assessorato all’Educazione del Comune di Firenze in collaborazione con “La Nazione”, la Casa Editrice Le Lettere di Firenze e il Centro Studi Mario Luzi La Barca di Pienza. La giuria era composta da Marco Marchi (presidente), Elisabetta Biondi della Sdriscia, Elena Gori, Nicoletta Mainardi, Gloria Manghetti, Marco Menicacci e Giacomo Trinci.

Questi i testi premiati tra i molti pervenuti – nonostante l’emergenza pandemica – e i nomi degli studenti vincitori e segnalati.

Poesie premiate

1° premio ex aequo

Ali d’uccello di Bianca Bartolozzi (Firenze – Istituto comprensivo Oltrarno, Scuola media Machiavelli)

Arrivano gli uccelli, mi disse un vecchio dallo sguardo lontano. Correvo rapida, verso quelle creature tanto distanti da me. Cullati dal vento, in un’aria primaverile. Li osservavo dal basso, gelosa di quelle stelle nere in un giorno di sole.

1° premio ex aequo

La compassione di Costanza Pacini (Firenze – Liceo scientifico Castelnuovo)

Vorrei chiamarti per nome ma non so in quel mucchio di stracci chi si nasconda se un'anima cupa o profonda. Vorrei chiamarti per nome quando per strada il mio occhio scruta il tuo, nudo, forse bugiardo. Si abbassa il tuo sguardo passandomi accanto ma tanto in colpa non riesci a farmi sentire e non mi piace quel modo che hai di guardare non saprei poi dove frugare, resta un mistero l'anima stanca nel viale ormai vuoto pieno di foglie e tracce strascinate di cunicoli e scale in quel condominio sbilenco che manda odore di cavoli e semola molle di sale versato dagli occhi, di rape amare. E mentre il tempo si scioglie distratto, indovino i tuoi passi prima dei miei, che con mano esitante ti aiuti a salire su un vecchio furgone. E allora, è lì, su quel marciapiede che vorrei inchinarmi come davanti a un re che sa e tace, per afflizione. Dirti di tutto che è ora cambiato, da quando davanti a una porta socchiusa da ombre segnate di nero ho scorto la compassione tra coperte lacere e un unto cartone.

2° premio ex aequo Cimitero di Francesco Cosenza (Firenze – Liceo classico Galileo)

Civiltà di morti custodita dal tempo e da noi. Marmo che conserva, terra che distrugge. Regno di morti, ma di morte non sai, verde, fiori, colori, aria pulita ho respirato leggero. Nomi, date, volti, fratelli, amici perduti. Ma perduti davvero? Nella memoria antica vivete e nel cuore di chi un giorno avete reso felice. Cammino sicuro tra tante vecchiette, i fiori stretti tra le mani, chiuse nel loro silenzio e nel loro foulard. A volte borbottano: il freddo che arriva, l'estate che va. Ed è già passato un anno. E tu come stai? Monologo forse, o forse no. C'è qualcuno che ascolta dietro quel marmo, c'è qualcuno che guarda da sotto la terra.

 

2° premio ex aequo Acque nuove di Emma Panerai (Firenze – Istituto comprensivo Poliziano, Scuola media)

Giunta ai confini della mia mente dove tutti i miei più segreti pensieri prendono vita mi chiedo se lasciarmi cadere sia l’idea migliore un passo, un respiro un ultimo battito sospeso nell’incognita di un futuro tanto atteso Ricordi di vecchie strade percorse solo per essere abbandonate arrivano all’improvviso spingendomi verso il basso verso ciò che più temo affetti e difetti che in fondo sono la stessa cosa Mi tuffo negli anni vissuti e passati per riemergere in acque nuove dove mi lascio trasportare dal vorticoso flusso di ciò che è accaduto ciò che accade e ciò che deve ancora accadere

3° premio ex aequo Per pulsare di Stefano Dal Canto (Firenze – Scuola militare aeronautica Douhet)

Le tue mani immerse nelle viscere muovile, servono per respirare, allarga le fessure tra le costole, spremi il mio cuore seguendo il giusto ritmo: pulsando lo rilascerai ordinatamente senza alcuna fretta: l’amore prima è precisione.

3° premio ex aequo Fiori di carta di Fabiola Romano (Cecina, Livorno – Liceo classico Fermi)

Come un segreto sussurrato con semi di malinconico inchiostro sbocciano fiori di carta nutrendosi di dolore effimeri come lacrime. L’aratro si muove allo stesso ritmo del respiro come i passi di una coreografia esegue la sua traiettoria. Ogni bocciolo è una preghiera le cui parole sono incise sui petali e sulle ossa di chi li ha piantati e poi nascosti nelle tazzine di caffè negli astucci di pennarelli nei flaconi di sapone dove nessuno andrà a cercare i petali dei suoi segreti. I fiori sono la condanna il reato è stato piantarli appassiranno nelle aiuole prima che la colpa venga espiata.

 

Segnalazioni  La neve di Donato Benci (Firenze – Istituto comprensivo Puccini, Scuola media) Le ore noiose di Francesco Bini (Firenze – Istituto comprensivo Puccini, Scuola media) Letargo di Pietro Boschi (Firenze – Istituto comprensivo Puccini, Scuola media) Al tramonto di Antonio Calò (Firenze – Scuola militare aeronautica Douhet) Attacchi di panico di Elettra Clementi (Firenze – Istituto comprensivo Puccini, Scuola media) Il calcio che passione di Diego Gerini (Firenze – Istituto comprensivo Puccini, Scuola media) Gracili canne al vento di Viola Ghitti (Firenze – Scuola militare aeronautica Douhet) E non so più scrivere d’amore di Rachele Nigi (Firenze – Liceo classico Galileo) Il mare di Diamante Pantalone (Firenze – Istituto comprensivo Poliziano, Scuola media) Bozzetto d’autunno di Giulia Sacco Proila (Cecina, Livorno – Liceo classico Fermi) Novembre di Gaia Rizzuto (Castelfiorentino, Firenze – Istituto d’istruzione superiore Enriques) Il pianista di Matteo Rofani (Cecina, Livorno – Liceo scientifico Fermi) Giù di Federico Spagna (Firenze – Liceo classico Michelangelo) Libertà di Lorenzo Venturini (Firenze – Istituto comprensivo Oltrarno, scuola media Machiavelli) Volevo essere di Giada Zangarelli (Cecina, Livorno – Liceo classico Fermi)

 

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