Più pannelli solari La soprintendenza apre agli immobili vincolati "Valutiamo caso per caso"

Ranaldi: "Fondamentale che non impattino sulla visuale dall’alto". Via libera all’unanimità del consiglio comunale: semplificate. le norme che consentono l’installazione degli impianti in più zone.

di Ilaria Ulivelli

Un altro passo verso l’energia pulita. Via libera – cosa rara, all’unanimità, ma non senza polemiche – alla semplificazione delle regole per l’installazione dei pannelli fotovoltaici in città e all’ampliamento delle zone in cui è consentito. Il consiglio comunale ha approvato ieri la variante al piano strutturale e al regolamento urbanistico e le modifiche al regolamento edilizio per ampliare la possibilità di installare pannelli fotovoltaici a Firenze, anche nell’area delle ‘buffer zone’ delle Ville Medicee di Castello e del Poggio Imperiale, dove la variante adottata ne prevedeva il divieto della Soprintendenza in ambito di Vas (valutazione ambientale strategica).

Proprio la soprintendente Antonella Ranaldi, che ieri abbiamo interpellato, ha ribadito l’apertura per valutare caso per caso, anche l’installazione dei pannelli solari nelle zone vincolate, fuori dall’area Unesco. In particolare per i palazzi dell’800 e dei primi del ’900 che hanno i tetti realizzati con i coppi rossi: in questo caso l’ok si può ottenere se l’impianto non impatta sulla visione dall’alto. Per questo potrebbero essere richieste prescrizioni riguardo al riflesso, imponendo una colorazione omologa al rosso delle tegole (come richiesto per la copertura delo stadio Franchi, in quel caso in grigio), una sagomatura che non esca dai perimetri originari, evitando le scalettature frequenti nelle pannellature. Nessun problema, invece, per gli immobili con terrazzamenti o tetti piani, sempre eliminando il problema del riflesso.

Resta esclusa l’installazione dei pannelli fotovoltaici nel centro storico Unesco e parimenti i ‘campi fotovoltaici’ (per legge regionale). Ma, per venire incontro alle esigenze dei cittadini, è ammessa l’installazione dei pannelli: ovunque sulle falde di copertura (tranne nel centro storico); nei resede di pertinenza delle abitazioni (escluso il centro storico) con limitazioni: massimo 5 kw per unità immobiliare nelle zone di pianura e collina e fino a 20 kw in zona B (non centro storico) e senza limite in zona D; è inoltre ammessa l’installazione a terra per aziende agricole in zona collinare (oltre 5 kw solo per autoconsumo); l’installazione a terra oltre l’autoconsumo per aziende agricole in pianura.

Siamo, dunque, a una svolta. "Si tratta di un atto importantissimo: le nuove regole dell’urbanistica collegate alle semplificazioni per l’installazione dei pannelli, per la quale non occorrono più autorizzazioni edilizie tranne nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, rendono più agevole la transizione energetica, obiettivo non più rinviabile", dice il sindaco Dario Nardella che ha la delega all’urbanistica.

E proprio su questo punto si scatena la polemica di Sinistra progetto comune e M5S. "Un atto così importante che mancano sindaco e vicesindaca, che disastro questa maggioranza. Anche quando fa una cosa giusta riesce a sbagliarla mancando di rispetto al consiglio comunale", dicono i consiglieri Dmitrij Palagi, Antonella Bundu e Lorenzo Masi pur votando a favore. "Siamo a uno snodo fondamentale per gli obiettivi di sostenibilità – commenta l’assessore all’ambiente, Andrea Giorgio – perché quasi due terzi delle emissioni di anidride carbonica derivano dai nostri edifici, la produzione di energia rinnovabile con pannelli fotovoltaici può dare risposte importanti permettendo di abbattere emissioni e costi in bolletta".

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