
Pitti Bimbo mantiene la rotta. La moda junior vale tre miliardi
Nel 2023 il fatturato delle aziende italiane di abbigliamento per bambini ha avuto solo una debole flessione, 0,4%, e questo è già un dato che rassicura per un settore quello della moda per l’infanzia che negli ultimi anni è stato sommerso da tanti problemi, dal calo demografico ai cambiamenti climatici, dalle mutate abitudini di una società che si evolve a tempo di record al rarefarsi continuo dei negozi che vendono linee per bambini. Sopraffatti dalla grande distribuzione e dalle catene (rispettivamente col 30% del mercato e il 49% secondo i dati di Confindustria Moda), con solo l’11,6% di multibrand e il risibile 6,6% di vendite on line. Insomma, il clima generale se non è cupo è carico di preoccupazioni almeno a quanto si sente parlando con gli operatori a Pitti Bimbo edizione numero 98 in corso a Firenze, alla Fortezza da Basso, fino ad oggi. Quella che resta sempre la principale fiera di settore europea, con collezioni dal neonato alla preadolescenza, aperta da alcuni anni anche al lifestyle, conta stavolta su 215 espositori, il 60% dei quali arrivano dall’estero per presentare le collezioni dell’inverno 2024-2025.
I numeri del settore raccontano di un fatturato moda junior a 3,17 miliardi di euro, e di consumi nazionali pari a 3.879 miliardi di euro con un -3,7%.
La Toscana in questo clima incerto si difende abbastanza bene anzi profuma di positività, forte di una tradizione con radici ben piantate sul territorio e su aziende e laboratori specializzati. Come nel caso di due imprese di fama come Roy Roger’s, il primo jeans prodotto in Italia nel dopoguerra e da anni di proprietà della famiglia di Patrizia Biondi che ne è la presidente con l’headquarter alle porte di Firenze, e il gruppo Miniconf col presidente Giovanni Basagni che è basato nella provincia di Arezzo. Recentemente le due realtà hanno siglato un accordo di produzione e distribuzione: Roy Roger’s ha affidato a Miniconf le collezioni bambino/a che sono state presentate a questo Pitti Bimbo ed hanno già riscosso molta attenzione dai buyer.
"Come brand siamo in crescita – racconta Niccolò Biondi, Ceo di Roy Roger’s – per immagine e redditività e infatti nel 2023 abbiamo venduto un netto +10% rispetto al 2022 e ormai il total look domina al 60% le collezioni per uomo e per donna, pur restando le ottime performance dei nostri jeans. Così per dare più attenzione alle collezioni adulti abbiamo deciso di affidarci per la linea junior dai 3 ai 16 anni all’esperienza consolidata di Miniconf e del presidente Giovanni Basagni. Il nostro è anche un incontro tra due famiglie della moda, e poi toscane". Sull’asse Firenze-Arezzo si muove la collezione kids di Roy Roger’s affidata a Miniconf che vanta già altre due prestigiose licenze con Ducati e Superga. Ma l’azienda aretina, ubicata a Ortignano Raggiolo, che fattura 70 milioni di euro di cui 10 derivanti dalle esportazioni e conta 350 addetti, vuole puntare molto anche sui suoi brand che sono Sarabanda, Minibanda e iDo che rappresentano il 95% del fatturato. Per il cavalier Giovanni Basagni dunque ci sono ancora tante possibilità di business da esplorare.