REDAZIONE FIRENZE

Pif ancora con i rider "Avanti con la lotta"

Il regista ha presentato alla festa della Nidil Cgil il suo ultimo film-denuncia "I ciclofattorini hanno un masso sulle spalle, le condizioni vanno migliorate"

"Con il lockdown il non poter andare a cena fuori ha fatto emergere l’utilità e le condizioni misere in cui vivono e lavorano i rider". Così Pierfrancesco Diliberto in arte Pif, showman, scrittore, sceneggiatore, regista alla prima festa della Nidil Cgil Firenze per parlare della sua nuova fatica cinematografica. "E noi come stro... rimanemmo a guardare" tratto da una poesia di Reno Bromuro. Un messaggio forte ed esplicito nello stile di Pif che è a metà tra la denuncia civile e la commedia. Quello che vedremo nelle sale cinematografiche in autunno è la rappresentazione di un mondo, quello dei rider o ciclo fattorini, dove molti diritti sono stati conquistati a forza di mobilitazioni, battaglie e al sindacato, ma che ancora vede davanti a sè una strada lunga.

"Il rider, uno in bicicletta con un masso sulle spalle - sottolinea Pif - è il simbolo dello sfruttamento di oggi che poi è triste perché è lo sfruttamento che abbiamo sotto casa, perché dello sfruttamento in campagna con la raccolta dei pomodori non ne abbiamo un’immagine precisa. Il rider racchiude un po’ tutto lo sfruttamento del lavoro oggi". La presenza di Pif alla due giornate di ’In -Subordinata 2021’ è nata un po’ per caso come ci ha raccontato il mattatore palermitano: "E’ molto curioso perché, mentre stavo lavorando a questa idea ho ricevuto la telefonata da colui che ho ribattezzato il mio uomo all’Havana, tipo agente segreto che ha detto: perché non vieni a parlare a Firenze, e io gli ho detto ma sto scrivendo il film".

Il film ora è pronto: il film giusto, nel momento giusto, "con il covid è slittato tutto - ha aggiunto Pif - all’autunno. Se piacerà non lo so, ma l’argomento è azzeccato". In poche parole Pif con il suo film vuol dire che non si può più stare passivi a vedere la vita che passa, ma che una parte della giornata deve comunque essere donata alla comunità in cui vivi, per migliorala, opporti, arrabbiarti e combattere contro le ingiustizie sennò "sei uno stro... (in senso simpatico)".

Non solo cinema ma anche un momento in cui si è parlato delle nuove prospettive per le tutele acquisite come ci ha spiegato Bruna Balsemao Rsu Filt Cgil Firenze Just Eat: "come rider di Just Eat siamo riusciti ad avere tutti i diritti che hanno i lavoratori in Italia e vogliamo aiutare anche i colleghi delle altre piattaforme. I prossimi passi saranno quello di far capire all’azienda che deve riconoscere e informare i propri lavoratori che hanno tali tutele".

Una festa anche fare il punto sui diritti acquisti e programmare le nuove battaglie, partendo dalla storica vittoria sui dispositivi di sicurezza individuale per arrivare alla nuova class action che mira a far riconoscere a tutti i rider che aderiranno i diritti da lavoro dipendente.

Rebecca Romoli