
di Emanuele Baldi
Grandi manovre in vista – si legga senza sarcasmo alcuno al netto delle paralisi quotidiane sui viali e dintorni – nella viabilità cittadina. Da domani si entra nella fase più delicata, ma insieme decisiva, dell’autunno fiorentino.
Un paio di mesi per inanellare una serie di passaggi fondamentali utili a debellare lo psicodramma collettivo in atto dalla fine delle vacanze estive: ottenere il nulla osta della soprintendenza al riavvio del cantiere di Publiacqua in piazza della Libertà (bloccato dopo il rinvenimento di alcuni reperti storici), concludervi i lavori il prima possibile in modo da riallargare i polmoni della piazza e quindi aspettare con trepidazione la conclusione dell’intervento ’strangolatore’ nel tratto fiorentino, altezza Impruneta, dell’A1 (Autrostrade promettono che sarà tutto a posto entro novembre, non è chiaro però se all’inizio o alla fine) che restituirà una viabilità extracittadina più fluida alleggerendo la pressione sui viali.
Nel frattempo Palazzo Vecchio annuncia l’attivazione di un nuovo software "per ottimizzare i tempi dei semafori lungo la linea tranviaria T1 da piazza stazione all’Isolotto". Gli operatori Silfi, ora Firenze smart, in attesa del definitivo passaggio degli impianti delle nuove linee Alamanni-Careggi e Unità-Aeroporto, si sono dedicati ai semafori della “vecchia” T1 da Santa Maria Novella fino al confine con il territorio comunale di Scandicci. Sono già stati adeguati, informa il Comune, installando il nuovo software direttamente sul posto alcuni degli impianti più complessi come via Arcipressi, piazza Batoni e piazzale della Federiga con una ottimizzazione dei tempi semaforici e miglioramenti già evidenti.
Al termine delle operazioni tutti i semafori potranno essere gestiti dalla centrale operativa con piani ad hoc per gestire situazioni e criticità contingenti e saranno inseriti programmi con diversi piani semaforici a seconda dell’orario in modo da ottimizzare i tempi del traffico veicolare, come in tutti gli altri impianti semaforici comunali. Sempre garantendola priorità al tram.
Da domani intanto scatta una modifica della viabilità in zona piazza Indipendenza. Si tratta sostanzialmente del cambio di senso di marcia di via Bartolommei e via San Zanobi in direzione di via XXVII Aprile. Un provvedimento temporaneo legato alla conclusione del cantiere di Publiacqua e all’avvio dei lavori della VACS della tramvia e finalizzato ad alleggerire la direttrice di via Santa Caterina d’Alessandria per evitare ripercussioni in viale Lavagnini. I cambi di senso consentono infatti un percorso alternativo verso il Mercato di San Lorenzo e la stazione (via Fiume-piazza Adua) per i veicoli non autorizzati Ztl.
Quindi al consueto itinerario via Santa Caterina d’Alessandria-piazza Indipendenza-via Nazionale-via Guelfa-via Panicale-via Taddea-via Rosina-piazza del Mercato Centrale-via Chiara-via Nazionale-via Fiume-piazza Adua-via Cennini-via Faenza-via Dionisi si aggiungerà quello via Santa Caterina d’Alessandria-via Bartolommeo-via San Zanobi-via Panicale rientrando sul precedente percorso.
Si cerca insomma di allargare il più possibile, compatibilmente con le contingenze e pregando che il cielo non faccia troppi capricci spingendo tutti a prendere la macchina, la cintura del traffico fiorentino. Da ricordare che il peggio, almeno in questa prima fase dell’autunno, potrebbe essere presto alle spalle. Significative a tal proposito le parole del soprintendente Antonio Pessina riportare ieri da La Nazione in merito al futuro prossimo dei cantieri sui viali: "Nel tratto di trincea che da piazza della Libertà arriva al viale Lavagnini fino a tutto il palazzo di Fondiaria, ci sono reperti che fanno da svincolo ai vari tratti di mura emerse con i recenti scavi. Sappiamo però che si tratta di costruzioni che a nostro avviso non hanno alcun interesse culturale, perché fanno parte delle demolizioni fatte nell’Ottocento in quei quartieri, peraltro
ben documentati. Quindi si può
procedere. Le altre strutture, invece, per le quali abbiamo fermato i lavori, erano più antiche,
meritavano di esser studiate e conservate".