Marco
Vichi
Il grande Vasco Pratolini, nato e cresciuto a Firenze, non sa di aver faticato non poco per avere una strada a lui intitolata. Prima gli avevano dedicato soltanto uno "slargo" sul greto dell’Arno, vicino al Ponte Vespucci, dove la gente andava a fare un bisognino, e alzando gli occhi poteva salutare Vasco. Mamma Firenze ci mette un po’ a riconoscere i propri figli. Ma parliamo un po’ dello scrittore, anzi di un suo romanzo. Una delle sue opere più affascinanti e senza dubbio "Lo scialo", un affresco di più di mille pagine che se ne vanno via lisce come l’olio (e non è da tutti). Un romanzo apparentemente disorganico, "scomposto" (soprattutto riguardo a certi consolidati canoni romanzeschi, dal quale si distanzia), ma che possiede invece un "nodo centrale" sotterraneo e ben solido, che si dirama in tutti i personaggi e in tutte le storie che intreccia. Una storia che pregna di sofferenza, di amarezza, di sconfitte, di sogni delusi, di speranze sporche, di egoismo e del suo contrario, di amore e di sottomissione, ma anche di violenza, di fascismo, di operai in guerra… Un affresco dipinto con un pennello forte ma leggero, che ci racconta innumerevoli vicende umane collocate e "attraversate" dal periodo storico che va dai primi del 900 alla metà degli Anni Trenta… La Grande Guerra e la confusione del primo dopo guerra… Il biennio rosso… La nascita, l’ascesa, l’affermazione del fascismo. Troviamo personaggi reali, volutamente riconoscibili, come Gavagnini e Tarbé, che ovviamente sono Spartaco lavagnini e Giovanni Berta. Ma ci sono due i personaggi che gli ho profondamente invidiato (nel senso buono, ovviamente). Un personaggio femminile, una contadinella, giovane e bella, pura e innocente, ingabbiata del proprio destino, e il Malesci, soprannominato "il boia del Pignone", fascista colto e aristocratico, che il destino pensa di averlo tra le mani. Non potrò mai scordare questi due personaggi, che in termini umani li colloco alle due estremità dell’affresco. Basterebbe solo questo romanzo per far entrare Pratolini nella storia della letteratura. Buona lettura.