Paterno, la discarica fa meno paura

Iniziata la bonifica dell’ex cava, che era stata utilizzata per lo smaltimento abusivo di rifiuti pericolosi

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di Nicola Di Renzone

Si sono commossi, ieri, alcuni dei cittadini presenti all’inaugurazione dei lavori di messa in sicurezza della ex cava di Paterno, trasformata in discarica abusiva. Per l’occasione erano presenti davanti ai cancelli il sindaco Leonardo Borchi, l’assessore all’Ambiente Riccardo Impallomeni, e soprattutto gli esponenti dei Carabinieri Forestali, che hanno seguito fin dall’inizio la complicata questione: il tenente colonnello Marta Ciampelli e il colonnello Luigi Bartolozzi (comandante Carabinieri Forestali di Firenze). Il sindaco Borchi sottolinea il valore simbolico di questo taglio del nastro: "Primo passo verso la bonifica". E subito si è visto quanto sarà complessa l’operazione: dalle prime misurazioni è risultato che alcuni dei sacconi presentano una radioattività naturale superiore di tre volte al valore ammissibile (che torna nella norma a un metro di distanza e scompare a cinque metri). "Questo - spiega l’assessore Impallomeni - è la dimostrazione che, non a caso, il sito di Paterno è al quarto posto tra le priorità in merito ai siti orfani della Regione. Un sito complesso". I lavori per la messa in sicurezza dureranno circa 130 giorni e avranno un costo di 138mila euro, prestati a tasso zero al Comune di Vaglia. Nel dettaglio, spiega l’assessore all’Ambiente, Riccardo Impallomeni, si prevede la regimazione delle acque, sia quelle piovane che scendono dalla collina sia quelle di percolazione. Per fare questo saranno realizzati canali per convogliarle in una grande cisterna. Qui saranno analizzate e, in base ai risultati, poi rilasciate o trattate a loro volta come rifiuto. E anche le terre scavate per realizzare questi canali saranno stoccate e coperte.

C’è poi la parte riguardante i cumuli di rifiuti che si trovano all’interno del capannone. "In questo caso - spiega ancora l’assessore - saranno coperti con dei teli, e le aperture nel capannone saranno chiuse con tamponature. In modo da ottenere il doppio risultato di rinforzare staticamente lo stesso e di isolare i materiali al suo interno. Tutti i rifiuti, naturalmente, dovranno poi essere caratterizzati, secondo un Piano che dovrà avere il via libera in conferenza dei servizi, in modo da stabilire la loro destinazione". Afferma il tenente colonnello Ciampelli: "Quello di Paterno è stato senz’altro il primo campanello d’allarme circa la grande questione dei rifiuti. Anche se - continua - è necessario precisare che le cave sono dei punti particolarmente critici, creando delle ferite nel territorio che spesso vengono riempite con qualcosa che non ci dovrebbe essere". E aggiunge: "Questo di oggi non è un punto di arrivo ma di partenza. Ora, al termine della vicenda giudiziaria, lo Stato si riappropria di un territorio". Un’operazione, la messa in sicurezza, che ha comunque un costo rilevante.

È l’assessore regionale Monia Monni ad affrontare l’aspetto dei fondi stanziati per la messa in sicurezza e la futura bonifica: "Per Paterno – afferma - sono stati stanziati in totale circa 7 milioni: 200 mila euro direttamente dalla Regione, 138 mila euro dal Programma Nazionale e 6,6 milioni dal PNRR, fondi che permetteranno di avviare i lavori di messa in sicurezza dell’area. I tempi non saranno brevi, ma oggi un primo risultato importante lo abbiamo ottenuto con l’apertura dei cantieri". "Oggi - commenta l’assessore Impallomeni - è veramente una bella giornata per Paterno"

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