
di Rossella Conte
FIRENZE
Dopo aver completamente azzerato il marzo del turismo, il coronavirus cancella anche il mese di aprile con le vacanze di Pasqua, la pasquetta e tutte le feste tradizionali correlate per un totale di 10,5 milioni di viaggiatori ‘svaniti’. Un danno che in Toscana vale 300 milioni di euro e a Firenze oltre 100 milioni. A stimarlo è il Centro studi turistici Firenze per Assoturismo Confesercenti. Per la filiera turistica italiana è uno shock: "Il mese di aprile è il mese d’oro per gli affari, il momento della ripresa degli spostamenti, ma anche il periodo della riapertura delle imprese stagionali e più in generale del segmento dell’open air – spiega Nico Gronchi, presidente Confesercenti Toscana -. Tutte le imprese, legate al turismo, sono in ginocchio". Secondo i dati forniti dal Centro studi turistici, nel 2019 in Toscana, solo ad aprile, ci sono stati 2,8 milioni di visitatori per un volume complessivo di 340 milioni di spese legate esclusivamente al turismo.
A Firenze, invece, i visitatori sono stati 1 milione per un volume di spesa stimata di 110 milioni. Considerando che il coronavirus ha azzerato tutte le prenotazioni e che il tasso di occupazione delle strutture ricettive è pari al 5 per cento, rispetto allo scorso anno, in Toscana, ad aprile 2020, entreranno 300milioni in meno e a Firenze cento. "Quasi tutte le strutture sono chiuse e quelle aperte, più per dare un servizio che per altro – prosegue Gronchi – hanno un tasso di occupazione del 5-10 per cento, legato a spostamenti di lavoro. A soffrire maggiormente in Toscana è Firenze in quando i principali mercati di riferimento della nostra città, ad aprile dello scorso anno, sono stati quello cinese e quello americano". Quindi, se lo scorso anno l’emergenza, agli occhi dell’opinione pubblica, erano i presunti pericoli dell’overtourism, quest’anno si vive la catastrofe dello zero tourism. Si fermano gli alberghi, i B&B, gli Airbnb e a catena tutte le attività dell’indotto. "In questa fase – sottolinea Gronchi - le aziende stanno cercando di resistere con un’organizzazione di lavoro diversa. Le misure fino a ora prese dal Governo sono insufficienti anche solo a immaginare una ripresa del turismo. L’obiettivo deve essere quello di rimettere in circolazione immediatamente liquidità in modo da permettere alle aziende di resistere e programmare il riavvio". Sono idati che rendono la portata del fenomeno. Un impatto che si ripercuote, tra l’altro, anche sugli altri settori legati al turismo. Secondo Fipe Confcommercio in Toscana, le mancate spese legate al periodo pasquale, porteranno a un danno di 2 miliardi di euro.
"E’ un momento difficile per tutti – conclude Aldo Cursano, presidente Confcommercio Firenze -. Considerato che l’emergenza Covid 19 andrà ancora per le lunghe, ci stiamo riorganizzando cercando di reimpiegare il personale attualmente fermo. In quest’ottica abbiamo lanciato Ristoacasa.net, un servizio di consegna a domicilio che consentirà di non rinunciare alla propria trattoria o pasticceria del cuore. Abbiamo bravissimi camerieri che adesso sono disoccupati. E vorremmo superare il concetto dei runners, per offrire un servizio di consegna utilizzando ad esempio il personale dei ristoranti. Perchè una cosa è portare una pizza e un panino, un’altra servire, anche se a casa, pietanze cucinate da chef di prim’ordine. Insomma, cercheremo di mantenere saldo l’aspetto della fiducia e della cura del cliente"