REDAZIONE FIRENZE

"Parto per l’Ucraina per la sesta volta. Porto farmaci e beni di prima necessità"

Il racconto: "Hanno bisogno di fuoristrada perché i droni russi li distruggono"

"Parto per l’Ucraina per la sesta volta. Porto farmaci e beni di prima necessità"

Si chiama Niccolò Celesti ed è fotografo e fotoreporter: da Tavarnelle, è partito da piazza della Signoria con una Jeep 4x4 in direzione dell’Ucraina. "Dall’inizio del conflitto questa è la mia sesta missione sul campo. E’ anche una missione giornalistica, oltre che portare medicinali e beni di prima necessità", afferma. Si tratta di una missione sostenuta dall’associazione Ucraina Toscana e dal consolato ucraino a Firenze. "Prima lo facevo per conto mio, ora col supporto dell’associazione Ucraina Toscana e dell’imprenditore Riccardo Zucconi". Iacopo Innocenti, fondatore e vicepresidente dell’associazione Ucraina Toscana, conferma: "Sono molto contento di poter dare un supporto concreto con la mia associazione, mettendo in conto le donazioni e tutto quello che riguarda la visibilità". "La raccolta fondi con l’associazione Ucraina Toscana e il consolato ucraino a Firenze è molto importante per l’acquisto di mezzi 4x4, per i medicinali, per le attrezzature e si sta rafforzando la presenza del consolato e questo ci da un motivo di vanto", spiega il 43enne fiorentino che in questa missione non sarà solo.

"Io e il farmacista Filippo Lazzerini, porteremo questo mezzo in Ucraina: bisogna destinare questi medicinali a chi veramente servono. Queste medicine vanno catalogate, tradotte e distribuite nel modo giusto e - aggiunge - Si vuole creare questo aiuto umanitario che consiste nell’acquistare delle 4x4 e riempirli di medicinali, di beni di prima necessità, come il generatore elettrico, pannelli solari, e tante altre attrezzature che possono aiutare i soldati del battaglione ucraino

206".

Nel suo racconto riporta come la situazione sia ancora drammatica. "L’ultimo messaggio che ho ricevuto è stato “grazie al cielo vieni con una Jeep perché le stiamo perdendo tutte per via dei droni russi”". Celesti tiene a approfondire quest’argomento: ""Speriamo che questa missione possa essere vista come un modo per finanziare una missione ancora più grande, dove magari potremmo acquistare più di un mezzo, e magari già ad aprile continuare con queste iniziative anche grazie alle donazioni. Ci vogliono diversi soldi per fare tutto questo. Queste operazioni umanitarie sono importanti – conclude – perché la gente non capisce che un mezzo ha una vita di forse due o tre mesi. Qualsiasi cosa che portiamo ha una vita cortissima sul fronte".

Antonio Salvatore