Salvi mamma e bambina dopo un intervento particolarmente complesso su un impianto anomalo della placenta, un caso cosiddetto di accretismo placentare, che ha riguardato una donna alla 35ª settimana di gravidanza. La placenta aveva interessato tutto lo spessore della parete uterina. Quanto ha fatto l’equipe guidata da Paola Del Carlo, direttore di ginecologia e ostetricia dell’ospedale di Torregalli, ha avuto una felice conclusione. Dodici persone hanno ruotato intorno all’intervento, tutte con competenze specifiche: oltre a Paola Del Carlo, i ginecologi Ennio Tiso e Cristina Malavolti, l’anestesista Elisabetta Peruzzi, le ostetriche Elena Cioli, Silvia Cappelletti e Eleonora Piccolo, l’infermiera di sala operatoria Alessia Brunetti, la neonatologa Beatrice Gambi, il radiologo Claudio Raspanti, il tecnico di radiologia, Luigi Lo Vecchio e l’urologo Roberto Giacomobono. Come in casi analoghi, anche l’intervento della scorsa settimana era stato programmato per eseguire un taglio cesareo complesso.
Quello di sabato scorso è stato l’undicesimo caso trattato con questa tecnica (primo caso a marzo 2017), che al San Giovanni di Dio, con la presenza di una sala ibrida chirurgica e radiologica, consente ai ginecologi di gestire in sicurezza casi complessi di emorragia post-partum e anomalie di impianto placentare. "C’è una procedura standardizzata e il personale è in continuo addestramento per affrontare casi come questo - dichiara il direttore Del Carlo - ma sabato tutti sono stati eccezionali. Benché fossimo rodati su questo tipo di interventi, il caso era particolarmente difficile. Abbiamo messo in campo anche le competenze degli urologi che sarebbero stati pronti ad intervenire. Non era detto che l’intervento avrebbe avuto questo esito".