Partenza del Tour de France Firenze candidata per il 2024 Si pensa a piazzale Michelangelo

Costa 200mila euro ospitare il Grand Depart della corsa ciclistica più seguita al mondo "Il governo pensi a dare i soldi alle città, non c’è un euro. Ed è una cosa molto grave"

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Firenze è in rampa di lancio. Si candida per essere la sede di partenza del Tour de France 2024. E’ la prima volta nella sua storia che l’evento ciclistico più importante dell’anno, nonché uno tra i più importanti avvenimenti sportivi al mondo, non parte dalla Francia ma dall’Italia. E a Firenze il Grand Depart potrebbe essere a piazzale Michelangelo.

"Sono felice di annunciare che abbiamo ormai costituito il comitato promotore per la candidatura della Grand Depart del Tour de France 2024 con il presidente dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini e con i sindaci delle città che saranno partenza e arrivo delle tappe del Tour de France, e con il presidente della regione Piemonte. Le città interessate toccano queste tre Regioni, Firenze ospiterà la prima tappa, speriamo di vincere questa candidatura", ha detto il sindaco Dario Nardella dopo l’inaugurazione della statua dedicata al grande campione fiorentino Gino Bartali, ieri a Firenze.

Sull’esito della candidatura, Nardella ha aggiunto che "si deciderà a Parigi entro la fine dell’anno. A Gino Bartali, a Fausto Coppi, Gastone Nencini e tanti altri campioni vogliamo dedicare questo Tour perché Bartali ha vinto due Tour de France, ce lo ricordiamo bene, oltre ad aver vinto tanti altri titoli nel mondo del ciclismo".

Si tratta di una candidatura importante: le immagini della partenza del Tour fanno il giro del mondo. E la città ospitante non ha solo un ritorno d’immagine formidabile, ma deve anche pagare 200mila euro. Cifre importanti che gli organizzatori spiegano essere proporzionali all’indotto che la manifestazione apporta all’amministrazione comunale e agli enti locali grazie all’imponente numero di persone che si spostano seguendo la corsa, ma anche la visibilità internazionale che l’evento garantisce.

E, a proposito di soldi, le città sono a secco.

Nelle bozze che stanno emergendo sulla futura manovra di bilancio "purtroppo non c’è un euro sulle città e questo è un problema molto serio perché se cadono le città, cade il Paese", spiega il sindaco Nardella.

"Nelle nostre città e con le nostre amministrazioni – dice – cerchiamo di far fronte a tanti problemi, ma se non c’è un supporto concreto dal Governo la situazione diventa molto seria e molto difficile, e questa disattenzione verso le amministrazioni comunali è un fatto molto grave che non si era mai manifestato con tutti i Governi precedenti".

Nardella auspica che "il Governo attuale recuperi convocando tutti i sindaci italiani e i rappresentanti dell’Anci, peraltro l’assemblea annuale inizierà a Bergamo nei prossimi giorni. Avremo il presidente della Repubblica Mattarella ed in quella occasione faremo presenti tutti i problemi che al momento attuale il Governo non sta affrontando e riguardano appunto i nostri cittadini, le nostre città, i servizi, i bilanci, gli investimenti e tutto quello che possiamo garantire. Insomma la situazione è molto seria".

i. u.

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