
Il messaggio del ministro alla sindaca: "Mi auguro soluzioni non divisive". Tra il 7 e l’8 maggio si terrà la Commissione ministeriale per i fondi .
"Onorato". Marco Parri, direttore generale della Fondazione Orchestra Regionale Toscana dal 1989, sa che il suo nome circola ormai da giorni per la poltrona di dg alla Fondazione Teatro della Toscana – come anticipato da La Nazione – visto che l’attuale dirigente, Marco Giorgetti, è stato messo alla porta dalla sindaca Sara Funaro. "Mi lusingano queste voci ma al momento sono solo voci, francamente non conosco nei dettagli la situazione della Pergola e soprattutto non voglio mancare di rispetto a Marco (Giorgetti, ndr) che conosco da tanti anni" dice Parri, ammettendo che in questi ultimi giorni il telefono "squilla di continuo".
"Alcuni addetti al palcoscenico del Teatro Verdi (acquisito dalla Fondazione Ort nel 1998, ndr) mi hanno informato di questo rumor, io non sapevo niente" racconta ancora Parri che non vuole sbilanciarsi sul futuro, lasciando aperta la porta a qualsiasi ipotesi. "Ma al momento non c’è niente di concreto" tiene a sottolineare ricordando – da buon sportivo – che Giorgetti è ancora sotto contratto. Negli ambienti della cultura fiorentina, però, in tanti sostengono che Parri sia la figura giusta per il nuovo corso della Fondazione Teatro della Toscana perché ha grandi capacità manageriali e al tempo stesso conosce bene le dinamiche artistiche (e in questo Stefano Massini ha avuto carta bianca per la direzione artistica della Pergola). Il suo curriculum parla chiaro: è presidente dell’Associazione nazionale delle Istituzioni Concertistico Orchestrali e, da settembre 2022, presidente della Federazione nazionale dello spettacolo dal vivo presso l’Agis a Roma, incarico che lo porta ad avere continui rapporti con il MiC (più con la parte tecnica che politica). Inoltre ha ricoperto vari incarichi istituzionali e di vertice in ambito locale e nazionale e ha collaborato e diretto importanti festival e teatri toscani.
I punti in suo favore, insomma, sono tanti e noti anche al Cda della Fondazione Teatro della Toscana che – a differenza delle Fondazioni lirico-sinfoniche – può scegliere il nuovo dg con una nomina diretta. Ma sul nome del successore di Giorgetti (in predicato anche di ottenere un posticino al MiC, non dato così per scontato) si consuma anche un attrito politico tra Palazzo Vecchio e il Ministero guidato da Alessandro Giuli. È stato proprio quest’ultimo lunedì a Firenze, a mandare un messaggio chiaro alla sindaca parlando per il post Giorgetti di "scelte condivise per la guida della Pergola. Mi auguro – ha detto a La Nazione – che il sindaco di Firenze voglia condividere una scelta che deve essere non del MiC o del Comune di Firenze, ma nell’interesse dei fiorentini". Una condivisione non ’dovuta’ ovviamente ma auspicata anche a fronte del sostegno economico offerto dal Fus al Teatro della Toscana di circa 2 milioni di euro.
Sul fronte finanziamenti la prossima tappa, la più importante, è per il 7-8 maggio prossimi quando la Commissione ministeriale del MiC dovrà valutare i parametri per l’inserimento del Teatro toscana nei tre cluster previsti (e ognuno con un punteggio che poi moltiplicato in base a un coefficiente). Calcoli che poi conducono direttamente all’erogazione dei finanziamenti e che si basano essenzialmente su un dato numerico (i giorni di apertura delle sale) e sull’offerta artistica del cartellone.
Barbara Berti